“Pensavo a quella Sardegna idilliaca e pastorale di cui, altre volte, con la maggior parte dei sardi che stanno fuori, avevano parlato con entusiasmo agli amici del continente, e alla nostalgia che allora me ne veniva, al desiderio d tornare qui, in un ambiente sereno…”
AUDIOLIBRI- Sospesi tra sogno e realtà, grazie all’estro interpretativo della voce narrante, i racconti di Tabucchi diventano in questo audiolibro edito dalla FullColorSound (www.fullcolorsound.it), atmosfere surreali di suggestioni immaginifiche che, come tali, vengono raccontate con passione. Pregevole connubio di ingegno e passione, queste avventure oniriche sono una sorta di omaggio a venti personaggi dell’arte, del teatro e della letteratura, alla loro vita e alla storia che ha dato loro i natali: Dedalo, Cecco Angiolieri, Rabelais, Caravaggio, Goya, Carlo Collodi, Cechov, Henry de Toulouse – Lautrec, Majakovskij, Federico Garcia Lorca, Sigmund Freud sono i personaggi che sentiamo parlare per voce di Marco Baliani, che con rigore teatrale e partecipazione quasi magica ci racconta i loro sogni.
CINEMA- “Ascoltami bene: è quello che sei che viene soffocato, è quello che sei che viene negato e negato in questo genere di vita. Tu sei la cosa più bella e preziosa che c’è al mondo, sei un Uomo”. I tempi sono ormai cambiati: le donne hanno raggiunto pienamente la loro emancipazione, riuscendo a volte a portare i cosiddetti “pantaloni” in casa, la libertà dell’espressione della parola non ha più alcun limite e spesso si oltrepassa perfino quel confine concesso dalla comune decenza.
LIBRI- Abbiamo già avuto modo di parlare della collana I Lemmings della Coniglio Editore (www.coniglioeditore.it) qualche tempo fa, quando in due tranche vi abbiamo presentato le uscite della sezione “Saggistica”. Questa volta ci inoltriamo nella sezione “Narrativa” prendendo in considerazione due volumetti che sono due chicche: quello di Giorgio Mascitelli, Piove sempre sul bagnato; e quello di Erwin De Greef, Per il resto chiedete a Pennac.
CD MUSICA- Elegante, senza ombra di dubbio. Forse a tratti fin troppo smielato per i miei gusti, ma comunque in ogni caso buono per il genere jazz melodico di cui questo disco è esponente. Papillon, il nuovo album di Cecilia prodotto dalla One E Music, ha il pregio di saper fondere culture e lingue diverse, mantenendo comunque, come filo conduttore e ispirazione stilistica, la tradizione internazionale della canzone jazzata.
Buio in sala, sipario ancora chiuso, l’occhio di bue illumina un piccolo altare e una anziana paesana che ha deciso di raccontare a Gesu’ come andarono veramente le cose in quel lontano 1956, prima che per lei sia troppo tardi. Sipario e la scena si apre su una sagrestia di Pozzuoli, dove il parroco don Ciro (Paolo Triestino) si barcamena, nell’Italia povera e appassionata del dopoguerra, tra un disastroso sagrestano (Nicola Pistoia) e la ricerca di soluzioni per i guai e le disavventure dei suoi poveri ed ignoranti parrocchiani.
Paolo Rossi spazia da trent’anni dalle pedane dei club, ove esordì come assistente, ai grandi palcoscenici, dal teatro tradizionale al cabaret, dalla televisione al tendone da circo: dovunque ha proposto il suo personale modo di fare spettacolo che, pur immergendosi nelle tematiche contemporanee, non prescinde dall’insegnamento dei classici antichi e moderni. Non a caso Gino e Michele, che una certa esperienza in fatto di comici ce l’hanno, hanno detto di lui: “Paolo Rossi? Parla quattro lingue. Purtroppo tutte contemporaneamente”.
Sapevo fin dal primo minuto che non sarebbe stata un’intervista ma un’associazione a delinquere. Appuntamento ore 13.31 da Luzzi il “buiaccaro” al Colosseo NON MANGIATI (ossia a digiuno). Dopo mega amatriciana accompagnata da quartino di vino rosso, svoltiamo l’angolo del ristorante e siamo di fronte al portone di MegaSound, arriva anche Mini dei Mini K Bros. Con un passo entriamo dentro il magico mondo musicale della MegaSound.
Il 31 gennaio i Massimo Volume sono tornati per la seconda volta a Roma, nello stesso locale, il Circolo Degli Artisti alle porte del Pigneto. Sono tornati per una data nello stesso posto a poco più di un mese di distanza dalla prima volta in cui ci avevano messo piede. Roba importante. Segnale inequivocabile di un’attenzione ritrovata, di un affetto e di un rispetto importanti che la scena sta riservando al rientro nel giro delle parole di Emidio Clementi.
Non vogliamo essere autoreferenziali. Non stiamo promuovendo gli spettacoli dell’editore che ci dà i natali e lo spazio. La nostra è oggettività. E tutti gli spettatori che erano presenti lo scorso 12 febbraio al Teatro Palladium (piazza Bartolomeo Romano) di Roma per la serata finale del TeatroTour MArteLive Speciale Frammenti, lo potranno confermare. Il teatro era pieno, non come un uovo e non in ogni momento, ma colmo di persone interessate al nuovo modo di fruire l’arte e gli spettacoli, promosso da Procult con MArteLive e con tutti gli spin-off ad esso correlati.
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