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Tag: martemagazine

Credevo di essere al MAXXI, invece ero a Zelig

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaInizio il viaggio su una carrozza nera, quest’enorme struttura bianca non può non essere visitata con scarpe scomode, e trovo l’idea di una carrozza per gli avventori assolutamente perfetta. Ma l’idea di avere come compagna di viaggio una mozzarella mi destabilizza, magari, per me, è meglio evitare la compagnia di un latticino, potrebbe distogliere facilmente la mia attenzione, e invece quest’imponente struttura bianca dichiara la massima serietà da parte mia.

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You Are My Light: uno spot per i Mondiali

[CINEMACITTA’]

Alessia_GrassoiSi inizia con delle note cariche di passione, ed una voce calda quanto bassa. Un pallone viene calciato lungo le strade di una città notturna e le luci si accendono, nelle tracce del suo percorso: il nuovo Spot Edison ci dona tutto l’emozionante pathos dei Mondiali alle porte, del Sudafrica 2010.

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Oh-ho mi è semblato di vedele un Canemucco!

[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraIn questo periodo tardo primaverile che sta consegnando agli amanti del fumetto una lunga lista di novità (dall’esordio di case editrici come la BAO Publishing a nuove riviste specializzate da edicola come i-Comics, fino a testate inedite come Harry Moon e Valter Buio), sicuramente la scommessa più interessante è stata servita dalla Coniglio Editore con la pubblicazione di Canemucco.

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Chanel pre fall 2010/2011: Karl Lagerfeld

[DIMODA&DEMODE’]

ileniapolsinelliImpeccabile nelle immagini che lo ritraggono, affascinante e misterioso, capelli bianchi, occhi perennemente coperti da lenti e mani inanellate. Karl Lagerfeld, nato ad Amburgo il 10 settembre del 1933 (nonostante affermi di essere venuto alla luce alle soglie degli anni 40′), nel 1983 assume la guida di casa Chanel come responsabile artistico delle collezioni e parallelamente continua l’attività di fotografo immortalando star del calibro di Marilyn Manson.

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Il laureato, lo sbatti-uova, il salotto, il calcestruzzo

[IL_7 SU…]

il7Max Trani, laureatosi in filosofia per dare dei problemi all’anima e farla riflettere oltre la soglia delle comode convenienze, ad un certo punto ha sentito più urgente del solito la chiamata verso la carriera musicale ed ha preso la pillola rossa di Matrix, quella che consente, a costo di qualche sofferenza, di avere la consapevolezza di scegliere.

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W. Percy, L’uomo che andava al cinema

luomo-che-andava158LIBRO- Un uomo, Bonx Bolling, che diffida della realtà ed è per tutto il corso del romanzo, allo stesso tempo, punto focale della storia, ma anche punto di fuga dalla realtà delle cose. Si tiene ai margini Bolling, esiliato dell’esistenza con la sua Ricerca suprema a condurre le redini dei suoi pensieri, filosofo travestito da narratore.

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