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Tag: film

Credo in un solo padre, un film ancestrale contro la violenza sulle donne

Dall’ 8 marzo in streaming su CHILI l’opera prima di Luca Guardabascio  “Credo in un solo Padre”, con Massimo Bonetti, Anna Marcello, Giordano Petri e Flavio Bucci. Un film contro la violenza sulle donne, basato su fatti realmente accaduti. 

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Guida a una quarantena cinematografica di qualità (parte 2)

Continua l’emergenza legata al Coronavirus e continuano i consigli cinematografici per rendere un po’ più lieve la quarantena. Dieci nuovi film selezionati accuratamente nel vasto catalogo di tre delle piattaforme streaming più diffuse, Netflix, Prime Video e Rai Play.

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Jojo Rabbit, un film che danza sull’assurdità del razzismo

Che è possibile raccontare tematiche delicate con ironia e leggerezza ma senza sminuire la drammaticità degli eventi lo hanno dimostrato in passato film come La vita è bella e Train de vie. Ma il pluricandidato agli Oscar 2020 Jojo Rabbit di Taika Waititi decide di fare uno step successivo, sfruttando al meglio una delle armi più pericolose ma potenti che possiede un narratore: il punto di vista di un bambino. Jojo è un ragazzino decenne appartenente alla gioventù hitleriana sul finire della seconda guerra mondiale.

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Essere Craxi: la fragilità del potere e dell’uomo in Hammamet di Gianni Amelio

Bettino Craxi, padrone dell’Italia negli anni Ottanta, leader del PSI, colui che ha sfidato la super potenza americana di Reagan con l’episodio di Sigonella, in Hammamet è un uomo anziano, malato non solo fisicamente, ma anche e soprattutto di amore e rabbia verso il suo paese, contro chi gli ha voltato le spalle. Ci si aspetta di vedere un film che racconti i fatti politici, il contesto storico di un’Italia ormai lontana, ma il film altro non è che un’analisi profonda, a tratti angosciante, di una personalità tra le più complesse del quadro politico di quegli anni.

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Marriage Story: raccontare l’amore partendo dal suo fallimento

Nonostante sia stato distribuito nelle sale italiane dal 18 novembre, la maggior parte di noi ha visto questo film su Netflix dal 6 dicembre, si tratta di Marriage Story, in italiano Storia di un Matrimonio, anche se in verità il titolo più adatto sarebbe “Storia di un divorzio”. Raccontare un rapporto d’amore partendo dalla sua fine, o meglio dal suo fallimento: il film diretto da Noah Baumbach fa esplodere questa ambiguità fin dalla prima memorabile sequenza, un’incalzante e dettagliata presentazione dei due protagonisti e del loro contesto familiare attraverso la voce degli stessi.

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“Nika – vite da strada”, il primo film italiano girato interamente con uno smartphone

Dopo il successo del Montecatini International Short Film Festival in cui ha ricevuto l’ambito “Premio Innovazione Cinematografica”, Mirko Alivernini è pronto a presentare al pubblico il suo nuovo atteso progetto Nika – vite da strada. Si tratta un’opera attuale e di profondo rilievo sociale. È un lungometraggio in cui si trattano problematiche forti e dolorose, come la violenza sulle donne, il bullismo e l’alcolismo, ma in grado di produrre la forza necessaria per cambiare il proprio destino e salvarsi.

Il lungometraggio è stato girato interamente con uno smartphone; nello specifico i modelli P20 Pro e il P30 Pro della Huawei. Mirko Alivernini, da sempre innovatore, è, infatti, il primo regista italiano ad utilizzare nelle sue opere una tecnologia a doppia intelligenza artificiale. Il pregio di questi modelli di smartphone è la qualità tecnica fornita. Dotati di una doppia intelligenza artificiale, possono contare su una ottimale registrazione audio, su tre fotocamere con le prestigiose ottiche della Leica e sulla possibilità di utilizzare uno stabilizzatore; tutto ciò rende le immagini prodotte pulite e nitide anche tenendo in mano il dispositivo correndo. Questo consente di abbattere i tempi di realizzazione di ogni singola scena e quindi i tempi di lavorazione dell’intero progetto.

nika

Negli Stati Uniti molte produzioni cinematografiche stanno iniziando ad utilizzare questa nuova metodologia ma, in Italia, Mirko Alivernini e la sua casa di produzione, la Mainboard Production, con sede a Cinecittà, sono i primi in assoluto a lavorare in questo modo. “Il mio intento è quello di far capire agli addetti ai lavori e al pubblico che si può fare un cinema di alta qualità non utilizzando necessariamente dei metodi tradizionali. Il cinema è stupire e creare. Questa per me è la regola” dichiara Mirko Alivernini. L’alta qualità del suo cinema gli ha consentito di ampliare il progetto: il lungometraggio, infatti, nato originariamente per le piattaforme sarà proiettato anche nelle sale cinematografiche, grazie alle tante proposte giunte dagli addetti ai lavori.

Nika – vite da strada è la storia di una ragazza che vive ai margini di una borgata di periferia romana alle prese con pesanti problemi economici familiari causati da forti debiti accumulati dal padre. La protagonista conduce una vita basata su combattimenti clandestini per consentirle di vincere somme di denaro ma incombe anche la figura di un losco strozzino il quale pretende in poco tempo la restituzione di un prestito. La giovane decide di farsi allenare in una palestra da un ex campione di pugilato con l’intento e l’obiettivo di sfidare nel titolo mondiale della sua categoria la campionessa del mondo in carica. Tuttavia i regolamenti sono chiari e appare difficile che la Federazione possa accettare di far disputare un incontro ufficiale ad una atleta senza alcun titolo. Come risolvere il problema e come trovare la soluzione più idonea per i debiti familiari?

Nel cast Noemi Esposito, Giulio Dicorato, Stefania Della Rocca, Luigi Converso, Andrea Sasso e Vincent Papa.

Scary Stories to Tell in the Dark: Del Toro produce, Øvredal dirige, ma la scrittura?

Le storie più le raccontiamo più diventano vere e ci rendono ciò che siamo. Scary Stories to Tell in the Dark, film tratto dalla serie di libri di Alvin Schwartz, parte da un presupposto che non possiamo ignorare, soprattutto in un periodo in cui l’equilibrio tra realtà e finzione si fa sempre più labile. Seppure il nuovo film diretto dal regista norvegese André Øvredal, habitué dell’horror, sia ambientato ben 50 anni fa, il quesito non cambia, anzi genera un parallelismo estremamente attuale tra due realtà politiche inquietantemente simili. Gli Stati Uniti di Nixon e del Vietnam e quelli attuali, di Trump, della Turchia e della Corea.

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Edward Norton tra narcisismo e talento: la recensione di Motherless Brooklyn

Scelto come film d’apertura della 14esima Festa del Cinema di Roma, Motherless Brooklyn è un film destinato a far parlar di sé, soprattutto per la presenza strabordante di Edward Norton in veste non solo di attore protagonista ma anche di sceneggiatore e regista. Nel mondo di Hollywood, si sa, Norton non è mai stato un attore facile con cui collaborare, a causa di un pessimo carattere e di un’inarrestabile smania di controllo. Non è infatti un mistero che il suo lunatico personaggio in Birdman (che gli è valsa la terza candidatura all’Oscar) sia ispirato proprio a lui. Dopo alcuni anni di latitanza dalla scena decide dunque di risolvere il problema a modo suo, producendo, adattando, dirigendo e interpretando un film letteralmente Norton-centrico che si ispira al bestseller di Jonathan Lethem.

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Sounds of Silences: Concorso internazionale di composizione musicale per le immagini

La Cineteca di Bologna ogni anno regala alla città la splendida programmazione del “Cinema Ritrovato” rassegna di restauri di veri e propri pezzi d’arte, film appartenenti alla storia. Spesso si tratta di muti. Molte volte tali rassegne corredano le proiezioni con il fascino dell’orchestra che accompagna dal vivo la proiezione del film, proprio come succedeva tanto tempo fa quando ancora il sonoro doveva arrivare al cinema.

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