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La Pandemia di Maria Pia Picozza

Maria Pia Picozza
Pandemia è il titolo della nuova mostra personale di Maria Pia Picozza, a cura di Simona Caramia, presso la Galleria Portanova12 di Bologna, che si inaugurerà il prossimo 9 marzo, fino al 14 aprile.

Il disegno è lo strumento da cui parte l’indagine di Picozza: dall’idea progettuale, estrinsecata nel bozzetto, le opere prendono corpo e forma attraverso molteplici media. Scultura, tracce-audio, animazione ed interazione concorrono a creare delle grandi installazioni, evocativi racconti-istantanee – come ama definirli l’artista – traduzioni del progetto originario nelle tre dimensioni spaziali, potenziate di nuovi elementi percettivi.
In Pandemia il groviglio di filo metallico che caratterizza la ricerca dell’artista, diventa una narrazione apparentemente no sense universale, che affronta il tema della migrazione in modo differente, soave, sebbene talvolta drammatico, attraverso i racconti di favole, tramandate oralmente da uomini e donne di diverse nazionalità. Alle opere che raffigurano gli animali delle favole, duplicati dai giochi di ombre sul muro o a terra, aggrovigliati e tenuti insieme da un unico filo, si accosta il groviglio della narrazione, ed una traccia audio – trasmessa da amplificatori diversi – che riporta molteplici fiabe in differenti lingue.
In dialogo con questa installazione ambientale, che occupa lo spazio principale della galleria, ad accogliere il fruitore all’ingresso, vi è un volo di uccelli: altro elemento emblematico nella ricerca dell’artista, il volo ritorna più volte anche nella traccia audio, rimando naturale alla migrazione.
Infine, una serie di pitture su vetro, allestite in chiave installativa, danno continuità al progetto espositivo, mostrando la centralità del pensiero e del disegno progettuale nella metodologia artistica di Picozza.
Pandemia – afferma il curatore – diventa metafora positiva della pratica transmigratoria, il germe della relazione che si diffonde velocemente, che unisce e sovrasta tutto.
Per l’occasione sarà prodotto un catalogo, contenente il testo critico del curatore, apparato iconografico e apparato bio-bibliografico dell’artista, il dvd con la traccia audio dell’installazione in mostra. Il catalogo sarà presentato al pubblico il 10 aprile.

MIA Photo Fair 2018

©Siwa Mgoboza, Les Etres D'Africadia III Jamezeena Bulloza, 2015

Tra le prime novità della VIII edizione della fiera italiana d’arte dedicata alla fotografia e all’immagine, il nuovo progetto di comunicazione, realizzato dall’artista sudafricano Siwa Mgoboza.
MIA Photo Fair
, la prima e unica fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte inizia a bussare alleporte degli appassionati, ai curiosi e ai collezionisti di questo linguaggio d’arte contemporanea. Iniziano infatti a comporsi gli elementi della ottava edizione di MIA Photo Fair, ideata e diretta da Fabio Castelli e Lorenza Castelli. MIA Photo Fair si terrà da venerdì 9 a lunedì 12 marzo 2018. Confermata la location; per il quarto anno consecutivo a Milano a The Mall, nel quartiere di Porta Nuova Varesine. MIA Photo Fair, non mancherà di offrire interessanti novità. A partire dalla nuova immagine coordinata della fiera che sarà affidata all’artista sudafricano Siwa Mgoboza (Cape Town, 1993) uno dei più interessanti talenti del panorama artistico africano.
Il progetto di Siwa Mgoboza, selezionato in collaborazione con African Artists’ Foundation e Lagos Photo Festival per rappresentare MIA Photo Fair 2018, appartiene alla serie Les Êtres D’Africadia. Mgoboza, che si descrive come un ibrido “post-coloniale”,interpreta la cultura africana nelle sue immagini, rappresentando se stesso attraverso figure appartenenti a ciò che chiama “Africadia”, un spazio simbolico di tolleranza e comprensione contro i conflitti e le divergenze culturali di cui l’Africa è affetta. Le visioni di Mgoboza diventano una caleidoscopica espressione di molteplici identità, un ibrido culturale, indistinguibile per razza e sesso. I tessuti utilizzati per creare i costumi che l’artista indossa nelle sue fotografie, sono ispirati alla manifattura inglese di inizio Ottocento, che si è sviluppata durante il periodo del colonialismo britannico in Sud Africa. Lo scorso anno sono stati 25.000 i visitatori che hanno affollato gli stand allestiti a The Mall, con un risultato di vendita che ha superato l’85% tra gli operatori, siano essi gallerie o artisti presenti nella sezione Proposta MIA.
MIA Photo Fair sta già vagliando le richieste delle gallerie che propongono progetti curatoriali per mostre di singoli autori o collettive con l’obiettivo di offrire una proposta culturale completa aggiornata sulle nuove tendenze.

http://www.miafair.it/milano/

Frank il fachiro alle Meccaniche della Meraviglia

Ufficio stampa:  Angelo Ruggeri e Nicoletta Bontempi

Un misterioso uomo lungo 16 metri che sembra fatto di pietra, sdraiato su un letto in cui i chiodi sono stati sostituiti da 57 mila coni gelato veri, con la punta all’insù. E’ Frank il fachiro. Lo spettatore deve inevitabilmente fare i conti con la sua piccola dimensione umana, laddove la sola testa e i piedi del fachiro sono alti quasi 3 metri. Il pubblico potrà osservare la scultura da una balconata, mentre sarà investito dalla fragranza delle cialde croccanti in una vera e propria esperienza sensoriale. 

Ma chi è Frank? L’autore, Gabriele Picco, risponde così: «Mi piace l’idea che i chiodi del fachiro siano sostituiti con i coni gelato, qualcosa che tutti associamo all’infanzia, alla spensieratezza e alla gioia. Forse ha qualcosa di malinconico questa scultura: credo che parli in qualche modo anche di dolore e di nostalgia. Nonostante le sue dimensioni, io guardo Frank il fachiro come fosse una piccola poesia».

Frank il fachiro e’ una delle installazioni della mostra Dovrei smettere di origliare le falene inserita nella dodicesima edizione delle Meccaniche della Meraviglia, rassegna di mostre d’arte contemporanea allestite a Brescia in spazi architettonici di particolare pregio, quali castelli, palazzi, chiese e siti di archeologia industriale o siti archeologici.

Giunta alla dodicesima edizione, Meccaniche della Meraviglia, rassegna di mostre d’arte contemporanee, approda per il secondo anno consecutivo a Brescia, promossa dall’ Assessorato alla Cultura  del Comune e MO.CA . Le mostre, da sabato 24 febbraio fino al 25 marzo 2018, saranno l’occasione per importanti artisti di esporre in spazi architettonici di partiicolare pregio. 
Gabriele Picco utilizzerà la Crociera di San Luca, Laura Renna il Palazzo Averoldi e Ruben Pang il Palazzo Martinengo Colleoni – MO.CA.

Le Meccaniche della Meraviglia sono nate nel 2003 con lo scopo di far conoscere e valorizzare alcuni luoghi emblematici del territorio in cui si svolge la manifestazione, ma hanno già avuto modo di “abitare” alcuni spazi del territorio bresciano come il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera o Villa Zanardelli a Toscolano Maderno, le strutture del Castello di Desenzano del Garda e le incantate architetture del Lazzaretto di Salò.

La manifestazione è influenzata dalla La concezione artistica di Joseph Beuys, che vedeva l’opera d’arte come la realizzazione della “scultura sociale”. È ripensando alla figura di Joseph Beuys e alla sua concezione artistica, in particolare al concetto che sottolinea come la più grande opera d’arte sia la realizzazione della “scultura sociale”, che questo progetto si sviluppa. Per tornare ad avere una funzione sociale, l’artista deve trovare il modo di dedicarsi anche a quest’opera. Il progetto Meccaniche della Meraviglia vuole inserirsi in questa forma di pensiero artistico. Attraverso il meccanismo eterotopico della “duplice entrata”, ovvero, sottolineando la medesima importanza tra luogo che la ospita e opera che ingloba in se stessa lo spazio, si vuole garantire la cattura dello spettatore nella maniera in cui il solo spazio o la sola opera non ne sono capaci. Lo spaesamento dello sguardo, il creare l’abitudine a cambiare il punto di vista. Uscire dallo stereotipo e vedere le cose nella loro essenza.

L’opera, che si presenta come una cosa sola con lo spazio reale che la contiene, obbliga chi la guarda a entrare in contatto fisico con la realtà e dunque con l’opera stessa. Questo permette di abolire quelle barriere di scetticismo che oltre un secolo di avanguardie hanno contribuito a costruire creando un sempre maggior distacco tra cultura artistica e società civile. Intervenire in alcuni contesti della città significa continuare il processo di partecipazione che in 15 anni ha visto il territorio provinciale aprirsi al confronto passato/presente, ponendo l’Amministrazione Comunale cittadina quale nuovo punto di riferimento culturale per il territorio tutto.
Interessante notare, come tutte le sedi di questa edizione gravitino attorno al percorso che da piazza Moretto si sviluppa per tutta la via Moretto, una scelta fatta per affiancare un percorso legato al contemporaneo, all’apertura della Pinacoteca Tosio Martinengo che, dopo oltre 10 anni di lavori, riapre le sua porte alla città.

 

Meccaniche della Meraviglia:

Dal 24 Febbraio al 25 marzo
da Mercoledì a Domenica
dalle ore 11.00 alle ore 17.00

PALAZZO AVEROLDI
Contrada Santa Croce 38

CROCIERA DI SAN LUCA
via Moretto 61d, via Cavallotti 3

PALAZZO MARTINENGO COLLEONI DI MALPAGA
Piazzetta S. Alessandro

Dal 2 marzo 2 Marzo fino al 4 Aprile 2018

  • C.AR.M.E. – Centro Arti Multiculturali Etnosociali
    Gemina. Arte contemporanea da Darmstadt, Logroño, Troyes.
    Tre artisti provenienti dalle tre città gemellate con Brescia: Anna Madia da Troyes, José Antonio Olarte da Logroño, Karwath+Todisko da Darmstadt.

Per maggiori informazioni: http://bit.ly/meccaniche_della_meraviglia

Vinile Live al Palazzo delle Esposizioni

La generazione degli anni ’70, i giovani, i loro sogni, le ribellioni, la musica,  le emozioni, il loro rapporto col mondo, le note e le canzoni di artisti capaci di sognare un mondo migliore, pur raccontando l’inferno del quotidiano. La costruzione di un disco era allora una cosa seria, l’LP era un colosso da scalare, un’opera d’arte totale, un viaggio suddiviso in tappe – i vari pezzi musicali – che perlustravano il continente emotivo di musicisti e ascoltatori. 

Il Palazzo delle Esposizioni ha chiesto ai più innovativi musicisti della scena contemporanea di interpretare i loro autori di riferimento e i loro dischi del cuore, e di reinterpretarli dal vivo al centro delle sale espositive. Un omaggio ai grandi capitoli della nostra identità musicale, ma soprattutto una rilettura di una stagione creativa entusiasmante in base alla sensibilità contemporanea e al tempo che da allora è trascorso, nella musica e nel mondo. L’evento è organizzato e curato da Azienda Speciale Palaexpo – Palazzo delle Esposizioni in collaborazione con Giovanni Guardi e Andrea Pesce – Collettivo Angelo Mai. 

In occasione della grande mostra dedicata a Cesare Tacchi, uno dei protagonisti della stagione artistica italiana a partire dagli anni ’60, le cui celebri “tappezzerie” radunano amici o coppie felici, sedute in poltrona, sdraiate sui letti o sui prati, proprio come si faceva allora intorno a un vinile, un programma con bravi artisti della scena italiana che riportano indietro e scavano dentro. 

Il primo appuntamento è il 10 marzo alle 21 con Roberto Angelini, Sylvie Lewis, Valerio Vigliar interpretano Bob Dylan – Blood on the Tracks, 1975  

(NELLA FOTO – credits Palazzo delle Esposizioni)

 

Programma

MUSICA

Filippo Gatti interpreta Paolo Conte – Un gelato al limon, 1979

16 marzo 2018, 21:00

 

Bobo Rondelli interpreta Piero Ciampi – Io e te abbiamo perso la bussola, 1973

23 marzo 2018, 21:00

 

Francesco Forni e Ilaria Graziano interpretano Lucio Dalla – Com’è profondo il mare, 1977

30 marzo 2018, 21:00

 

 

info

Palazzo delle Esposizioni

via Nazionale 194

Partecipazione compresa nel biglietto della mostra del giorno dell’evento. 

Ingresso illimitato per i possessori della PdE card (fino a esaurimento dei posti disponibili).

 

Dov’è di Leo Folgori [Esclusiva Streaming]

Dov’è è il brano conclusivo del disco e ultimo singolo estratto dall’album Nuevo Mundo, un disco che è stato pensato e vissuto da subito come un viaggio. Per ogni tipo di viaggio servono scarpe buone, coraggio e fantasia. L’autore è partito dalla terra ferma lasciandosi alle spalle un porto sicuro. Ha incontrato uomini in catene, donne libere, predicatori e giustizieri, animali che danzano e che fuggono, deserti con nuvole, città che crollano e risorgono. Dalle foglie della giungla, con le stesse scarpe, ha toccato la sabbia di Marte. 
La vita è un vortice che gira velocemente, il viaggio più bello di tutti.

Festa della Musica

Il 21 giugno, dalle 18.00 alle 24.00, Roma si accende per una notte di festa. Per la prima volta, la musica potrà arrivare ovunque: tutti potranno ascoltare, cantare, suonare. Tutti gli eventi saranno a ingresso gratuito. E soprattutto, tutti potranno collaborare per organizzare eventi nei quartieri, nelle strade e nelle piazze. Scoprire una canzone nuova, conoscere altri appassionati e condividere tutti insieme una festa all’inizio dell’estate.

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ArtVERONA CHIAMA

C’è tempo fino al 20 giugno 2017 per partecipare a i8, il contest a cura di Cristiano Seganfreddo, che selezionerà 15 realtà che saranno ospitate alla 13a edizione di ArtVerona | Art Project Fair ed entreranno a far parte della piattaforma THE INDEPENDENT del MAXXI, da quest’anno partner di progetto.

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MAXXI RE-EVOLUTION | La collezione triplica con ingresso gratuito

A partire dal 6 maggio al MAXXI saràRE–EVOLUTION: il museo si trasforma e ricrea i suoi spazi, a partire dallacollezione permanenteche ne definisce l’identità, e rafforza la sua missione pubblica aprendosi ancora di più alla città con tante novità nella sua offerta culturale e nei servizi.

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GIVE ME FIVE, MAAM

Il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia festeggia il suo quinto compleanno.

E in questa occasione, il 22 aprile, viene presentato il nuovo catalogo del MAAM (a cura di G. de Finis, Bordeaux edizioni, Roma, 2017, pp. 992).Alle ore 11 l’incontro aperto con l’assessore alla crescita culturale Luca Bergamo e con il nuovo assessore all’urbanistica Luca Montuori sul tema La Roma di tutt*.

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