Gianluca Del Gobbo, fondatore nel 2004 di LPM, è una delle personalità che hanno contraddistinto la scena della creatività italiana negli ultimi quindici anni. Nel 1996 fonda Flyer Communication S.r.l, agenzia di comunicazione specializzata sul web, dove idee innovative, originali e sperimentali si trasformano in progetti. Dieci anni dopo Achille Bonito Oliva gli conferisce l’A.B.O. d’argento, per per essersi distinto come uno dei protagonisti dell’arte contemporanea internazionale per il progetto sperimentale Shockart.net, nato con l’obiettivo di creare il primo riferimento culturale per la valorizzazione e la divulgazione della Web art. O, come preferisce chiamarla lui, “arte performativa”.
I ragazzi di Antica Proietteria non li ho incontrati di persona, ma li ho cercati e raggiunti per mail dopo essere rimasto affascinato dal loro mapping, ispirato alle origini storiche della settima arte (video in fondo).
Pixel Bitch, 40 anni, & o_iElectricista, 39 anni, Portogallo
Questi due ragazzi portoghesi sono a LPM per presentare una performance di videomapping che unisce animazione visiva e impressioni sonore. Il primo, Vj, è un professionista nel mixare tra loro differenti tecniche di visual art. Il secondo, Dj, cerca ditrasformare input diverti insuoni corrosivi, caotici, ironici etalvoltamelodici. Per entrambi, improvisation is the key.
Trovo Paul seduto da solo su un gradino, poco fuori dal cinema. L’avevo visto all’opera qualche sera prima e decido di scambiare due chiacchiere con lui per conoscerlo meglio.
«Sono il direttore di Oyé, un’etichetta francese specializzata in tutti i tipi di arte digitale: insieme ad altri cinque artisti della mia label produco installazioni interattive, visual performance, videoart e mapping monumentale e architettonico.»
Aikìa, alias Alessandra Leone, l’ho raggiunta dopo aver visto un video di presentazione della sua crew, StratoFyzika, il gruppo con cui lavora a Berlino da circa tre anni. Oltre a lei ci sono Akkamiau, sound designer (CZ), e Hen Lovely Bird (USA), la ballerina che interagisce con il pattern visivo e sonoro creato dalle due artiste.
Da analfabeta totale in materia, ma paraculo fino al midollo, mi sono intrufolato come volontario nello staff di LPM Live Performers Meeting 2015 (www.liveperformersmeeting.net) la sedicesima edizione del festival internazionale di visual art, Vjing e video installazioni interattive che richiama a sé centinaia di artisti di paesi, età, culture e idee di espressione diversi, quest’anno ospitato a Roma dal Nuovo Cinema Aquila, al Pigneto, tra il 28 e il 31 maggio.
Ho vissuto da dietro le quinte e da fronte palco quattro giornate di seminari, workshop, performance, mapping, Vj e Dj Set fino all’alba e ho scoperto un mondo sotterraneo fatto di codici binari, raggi psichedelici, grafica vettoriale e di tanta, tantissima luce. Non solo la luce sparata dai proiettori, ma soprattutto quella diffusa dalle continue connessioni tra le menti creative, che in questa expo del visual si sono date appuntamento per condividere conoscenze e punti di vista differenti.
Per capirne di più, ho scambiato due chiacchiere con gli artisti coinvolti e con gli organizzatori dell’evento, che mi hanno aperto gli occhi su una realtà artistica dinamica e resistente, ma ancora alla ricerca del riconoscimento che merita.
Eccovi 4+1 interviste: quattro per quattro artisti che mi hanno colpito particolarmente più un’intervista a Gianluca del Gobbo, il fondatore dell’evento.
Special thanks to: Daniele Romaniello, Chiara Giannini Guazzugli.
Posticipata al 28 aprile la scadenza per iscriversi e partecipare a LPM – Live Performers Meeting, l’incontro internazionale di artisti, esperti ed appassionati di veejaying, visual e video live performance, negli spazi del Nuovo Cinema Aquila, Sapienza Università di Roma e Palazzo Chigi di Formello dal 28 al 31 maggio.
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