Come Alice nel Paese delle Meraviglie
[ARTI VISIVE]
Riuscite ad immaginare un universo costellato di colori poggiati su materiali rianimati, ovvero pezzi di legno che una volta formavano persiane o pezzi di imbarcazioni tenuti insieme per dare forma a oggetti difficilmente riproducibili e immensamente fantasiosi come una Babele colorata?
E poi ancora parti di telefoni in disuso che sarebbero finiti dentro discariche che allontanano della fantasia, torchi che si trasformano in grandi soli colorati su cui far rispecchiare la propria immagine.
Piccole forme danzanti come bambini impertinenti che, appoggiati ad un muro, sembrano creare una danza avvolta da voci allegre e pensieri indecifrabili.
Non è un’allucinazione o un sogno fanciullesco, ma semplicemente la realtà raccontata da Catia Briganti la quale fino al 25 Aprile terrà la propria esposizione presso la Libreria Bibli.
Osservando le creazioni dell’artista si può benissimo comprendere il ruolo assegnato al materiale utilizzato per le creazioni, poiché proprio dall’insieme di scarti e colori si evince il tentativo di rappresentare qualcosa che forse la realtà non potrà mai sottrarre alla creatività artistica.
Catia Briganti è un’artista che sa raccontare il proprio senso quotidiano attraverso la trasformazione di materiale destinato allo scarto e che nei suoi gesti riesce a tramutarsi invece in vere e proprie creature animate da fili invisibili, sostenuti come marionette per accendere quella voglia di raggiungere quel posto dove la convenzione e le quotidianità non trovano posto.
Titoli che si riferiscono a sensazioni temporanee in grado di rilevare colori intensi come India Magenta, nonché a condizioni oggettive percepibili come in Pioggia di Roma dove il caos dei colori disposti a creare una forma, danno vita ad una pioggia di colori che inebria lo spirito di chi sa cogliere in queste creature l’essenza del loro artefice.
Provo ad immaginare l’artista avvolta nel suo universo, in uno spazio dove il tempo si è fermato per fare da cornice ad un paesaggio di favole invisibili e storie, che non si lasciano raccontare, ma che solo attraverso lo sguardo dello spettatore riescono a trovare il punto giusto su cui collocarsi.
Sembra quasi di perdersi, come Alice nel paese delle meraviglie, mentre lo spazio ed il tempo vorrebbero varcare la soglia del piccolo mondo dell’artista che, curva sui propri lavori, costruisce sogni illudendo la realtà.
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