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A. Helman, Passione di tango

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helman tango“Una canzone è un pezzo di vita, un abito alla ricerca di un corpo cui calzare bene. Per questo un tango si può scrivere con un dito, ma necessariamente si dovrà scrivere con l’anima perché esso rappresenta l’intimità celata e l’urlo che sgorga furioso, nudo”.
Attraverso un testo che si sviluppa sotto forma di saggio, Helman ci conduce alla scoperta di una delle danze più sensuali del mondo e lo fa raccontandoci di pari passo gli avvenimenti socio-politici che hanno segnato l’Argentina nel corso del tempo.
Segnato dalle vicende della sua terra, dedica la sua opera alla memoria dei 30000 desaparecidos uccisi dal generale Videla in seguito al colpo di stato militare del 1976, che come lui stesso afferma, non potranno godere del tango. Il suo è un excursus dettagliato che parte dalle origini della parola, fino ad arrivare alle figure di spicco che tutt’oggi caratterizzano il panorama internazionale.
Il saggio segue un percorso temporale che permette di dare un ordine logico ai vari autori presentati da Helman.
Si parla di un periodo primitivo che va dal 1880 al 1900 in cui si cercano le origini della musica tra immigrati, periferie e malavita. Si prosegue con il periodo della Vecchia Guardia che va dal 1900 al 1920 in cui la società risente di una profonda crisi economica che non manca di sfociare in violenti fatti di sangue. In questa cornice il tango viene identificato come una danza peccaminosa, violenta e volgare. Segue il periodo della Nuova Guardia che va dal 1920 al 1940. L’Argentina, superata una prima crisi socio-economica, inizia a rifiorire e Buenos Aires prende le sembianze di una vera metropoli. Il tango perde le sue connotazioni negative e viene considerato una vera e propria musica per professionisti accompagnata da bandoneon   (tipico strumento usato dai tangèri) e da testi poetici. Gli anni ’40 – dal 1940 al 1955- segnano il momento di massimo splendore per la cultura e la società argentine. E’ il periodo del peronismo, delle riforme, delle evoluzioni e il tango diventa espressione dell’intero Paese. Il vinile inizia a prendere piede e i caffè diventano luogo di ritrovo e di svago sulla scia della capitale francese tanto imitata dagli abitanti della capitale argentina. Il periodo moderno, dal 1955 al 1980, vede un lento allontanamento da un tipo di tango che potremmo definire “identitario”. L’imperialismo e l’omologazione dei mercati lo rilegano in una posizione subalterna salvo poi tornare in auge come una sorta di ricerca di identità. Da qui si arriva al periodo contemporaneo che va dal 1980 ad oggi in cui si sottolineano tutte le difficoltà politiche e soprattutto economiche affrontate dall’Argentina nell’ultimo decennio e la capacità dei nuovi governi di dare una svolta al corso negativo delle cose. Il tango è stato rivalutato e reinterpretato da musicisti e gruppi nuovi che hanno ridato a questa musica una nuova eco anche se non ancora di ampio respiro.

Un saggio scritto col cuore, con una passione che caratterizza chi è legato ad una terra e alle sue tradizioni. Di certo una lettura per appassionati che riesce a suscitare anche la curiosità di chi del tango conosce ben poco.

Alfredo Helman, Passione di tango, Edizioni Clandestine, pp. 270

 

Caterina Altamore

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