Amburgo, la città che non ti aspetti
[VIAGGI]
AMBURGO- Lo ammetto, sono sempre stato scettico davanti alla freddezza quasi cinica della Germania e dei suoi bianchi e biondi abitanti. Una serie di pregiudizi storici e caratteriali mi ha sempre disturbato dinanzi alla Deutschland e ad i suoi deutschlandini.
Non a caso era una delle poche nazioni europee a non aver toccato nel mio vagabonding internazionale. Ebbene, lo ammetto con un filo di voce, tanto timido quanto flebile: mi sono sbagliato. Nella fattispecie parlo di Amburgo, piccolo ed autentico gioiello: una città che davvero non ti aspetti.
Innanzitutto un po’ di record e un po’ di considerazioni socialdemografiche (che ci piacciono tanto): parliamo della più grande città della Germania dopo Berlino, che è anche il suo porto principale e la seconda più grande città portuale dell’Unione Europea. Per numero di abitanti è seconda solo alla Capitale e, in Europa, è la prima città (non capitale) per popolazione. Mica pizza e fichi, si direbbe a Roma!
Nella bella città di Amburgo si respira moderno e nuovo, innovazione e tradizione, cultura con un retrogusto di ossequiosità. I palazzi lungo il porto sono in fase di costruzione ed hanno spesso uno stile, quasi ultramoderno, tale da non capire se sono work in progress o già ultimati. Eppure, a pochi metri di distanza, ci sono mura antiche e palazzi storici ottocenteschi, perfettamente integrati, in una fitta rete di interrelazioni storiche contrastanti, ma sempre gradevoli.
Il porto è impressionante: lo si può scorgere semplicemente passeggiando lungo la stradina a ridosso del fiume (con eventuale snack a base di pesce fritto), ma meglio concedersi una poco comoda seduta on the boat per rimanere davvero esterrefatti dinanzi a cotanto strabordante potere umano e macchinistico. Non è un caso che, benché sia situato a 110 km dalla foce dell’Elba, sia considerato un vero e proprio porto di mare per la sua capacità di accogliere grandi navi transatlantiche.
Ma oltre alle eccellenze industriali e ai potenti centri mediatici dell’intera Germania qui dimoranti, insieme a Seattle e Tolosa, Hamburg è anche una delle principali sedi dell’industria aerospaziale civile. L’Airbus ed altre aziende del settore impiegano qui oltre 30.000 persone della città e suo hinterland. Città solo economica? Macché! Tanto verde albero e azzurro fiume/lago (ok, forse è più vicino al marrone, in verità) per una città che si è aggiudicata, con costanza e perseveranza nella sua condotta eco, il titolo prestigioso (ed oneroso) di Capitale Verde Europea del 2011. Per viverne eventi ed attrattive, meglio visitarla da maggio in poi.
Se a tutto ciò si aggiunge una storia di conquiste e guerre, incendi e insediamenti lunga oltre 1200 anni, il quadro è completo. In un giro turistico completo, ecco un piccolo elenco (munitevi pure di Wikipedia et similia) delle cose da non perdere assolutamente: Rathaus, Binnenalster, Speicherstadt, Außenalster, Hafen e St. Nikolai Kirche. Tra le esperienze consigliabili, una levata in cielo con una sorta di mongolfiera che vi issa sino a 150 mt d’altezza per farvi godere di un panorama imponente. Ma anche un bel giro turistico (claustrofobici, vade retro) in un sottomarino russo. Con tanto di manichini con divise e stelline in petto.
Per quanto riguarda il quartiere a luci rosse, questo assume posizioni ben oltre ogni aspettativa. Tantissimi cinema a locali di cruising per una serata diversa e decisamente facile. Ma anche i sexy shop vanno ben oltre la mia immaginazione (in questo caso sessuale): vibratori sfioranti i 30 cm e maschere da cavallo sono decisamente surreali e spaventose. Ma in un paese così freddo non ci si può scaldare soltanto con wurstel e birre?
Francesco Salvatore Cagnazzo
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