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Frank Sent Us: musica vista

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[MUSICA]

frank4ROMA- Sarà la serata calda, o la musica in cartellone, ma mercoledì 11 luglio non è stata poca la gente venuta al Supersanto’s San Lorenzo Estate per assistere al concerto dei Frank Sent Us, progetto audiovisivo molto interessante che mixa dal vivo filmati e musica, il tutto accompagnato dalla chitarra di Mastro e dal basso di Mr Orange, nonché l’elettronica di Frenetik Beat.
Frank Sandrello realizza i suoi mix video in tempo reale grazie a uno speciale campionatore che risponde al tocco delle sue bacchette. Come ci spiega lui stesso dopo il concerto: «Io suono i loop audiovisivi come se suonassi dei campioni audio a cui associo un video. A ciò si aggiungono chitarra, basso e parte elettronica. La cosa è molto semplice: invece di usare un cantante, un frontman classico, noi usiamo il video Per selezionarli rubo un po’ tutto quello che mi piace o mi ha emozionato, dai film ai videogiochi, ad altri artisti come Kiss e Marvin Gaye, ma anche gruppi nati più di recente come i Die Antwoord».
La responsabilità dell’apertura del live viene affidata a un’ intro tratta da C’Era Una Volta Il West, a cui il gruppo frank1romano deve il proprio nome, come ci spiega ancora Sandrello: «Il nome viene dal primo remix che abbiamo fatto in assoluto Once Upon A Time In The West, ovvero C’Era Una Volta Il West di Sergio Leone. In particolare è tratto dalla scena con cui inizia il film, nella quale i cattivi cercano Armonica per ucciderlo (ovviamente lui ucciderà loro) e quando lo trovano gli dicono “Frank sent us” e da lì si scatena l’inferno. Io e Mastro abbiamo preso il nome da questa battuta del film, poi si sono aggiunti gli altri componenti».
Poi arrivano i quattro ragazzi sul palco, rigorosamente con felpa bianca e cappuccio tirato in testa nonostante la temperatura richieda tutt’altro abbigliamento, e il pubblico, fino a quel momento non molto numeroso, inizia a crescere man mano che le canzoni si susseguono.
In scaletta non mancano i loro remix più famosi, come “Pulp Fiction”, “Full Metal Jacket”, “Scarface” e “Ghostbuster” ma non mancano neanche i Simpson, Il videogioco “Street Fighter II” e “Hulk Hogan Is Back”, nonché, dal vicino mondo musicale, arrivano sul palco anche i Kiss e Marvin Gaye.
Presente anche “I Love Rio”, di cui Frank Sandrello ci spiega la nascita:« Siamo andati con un gruppo di amici a Rio. Avevamo un pezzo che funzionava e volevamo associarci un video girato da noi. Abbiamo iniziato a farlo sentire alla gente per strada e le persone ci canticchiavano sopra qualcosa, da qui abbiamo ripreso i campioni di quello che canticchiavano e li abbiamo isolati».

frank3Il pubblico, inizialmente un po’ immobile, forse anche a causa del caldo, inizia dopo pochi minuti a ballare e saltare sempre più numeroso. D’altronde quella dei Frank Sent Us non è musica da ascoltare comodamente seduti in una poltrona, ma da guardare mentre si ci dimena in pista. È un esperimento sicuramente molto singolare, ma non adatto a chi ha i timpani delicati, nonostante non se ne possa mettere in dubbio la validità artistica, che li porta a collaborare anche con altri gruppi:« Abbiamo molte collaborazioni in vista ma ancora non abbiamo chiuso niente per cui preferisco non sbilanciarmi, gli unici che posso già dire sono i Colle Der Fomento: per la prima volta portiamo un frontman sul palco con noi, quindi lo schermo piatto dietro è sostituito da una sorta di ologrammi così che loro saranno in scena con noi».
Il concerto si chiude con un classico di Manfredi, “Tanto Pe’ Cantà”, su cui la musica si ferma durante il ritornello per lasciare la scena ai presenti che rispondono cantando a squarciagola, facendo quasi pensare di essere a un normale concerto in cui sul palco ci sono quattro musicisti. Il pubblico li rivorrebbe sul palco, ma purtroppo lo show è finito e non resta che sperare che Frank ce li rimandi presto.

Giuditta Danzi

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