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Emanuele Dabbono & Terrarossa_ Trecentoventi

Emanuele Dabbono Terrarossa - Trecentoventi

Emanuele Dabbono  Terrarossa - TrecentoventiEmanuele Dabbono è un cantautore e scrittore genovese. Trentacinquenne, ha alle spalle un’attività musicale densa di grandi appuntamenti, esperienze estremamente formative (e anche dal forte richiamo mediatico: Cornetto Free Music Festival, Top Of The Pops, X-Factor, passando per altre non rare e felici ospitate televisive su scala nazionale) nonché umile e convinto impegno sociale.

Il tutto unito a una forte vocazione live, che consenta ad una simile, ricca vita mediatica di non finire per snaturare il ruolo che Emanuele ha fondamentalmente scelto e lavora sodo per ritagliarsi: quello del cantautore rock dall’impostazione genuinamente nazionalpopolare.
A testimoniarlo provvede con puntigliosa fedeltà e dovizia il suo nuovo album, Trecentoventi (Grace Orange/Halidon): quattordici tracce vivide ed entusiaste, fatte di appunti e sensazioni che oscillano in una costante altalena su e giù da un palco.

Non a caso richiamiamo alla memoria la fotografia del Ligabue del 1996, che vedeva l’artista emiliano a cavallo tra i primi grandi riconoscimenti del lavoro svolto fino a quel momento e le prime suggestioni da classifica che poco a poco lo avrebbero trasformato nel personaggio attuale, il tutto a suon di riff e ballate nate per essere portate su un palco.

Quest’immagine pare infatti consentirci di trovare molto di Emanuele (coadiuvato dalla sua band, i Terrarossa): dal linguaggio classicamente e costituzionalmente friendly rock alla fortissima radice live delle composizioni, dalle immagini universalizzanti (ora più efficaci ora eccessivamente enfatiche), ci troviamo di fronte a un autore che si inserisce nel mondo del rock radiofonico di matrice italica con onestà.
E disinvoltura: Trecentoventi attualizza con una certa efficacia il bagaglio stilistico caratteristico del settore, ad opera di un cristallino lavoro di produzione che dedica grande attenzione alla valorizzazione, e non al sovraccarico, delle canzoni (la doppietta d’apertura “L’Oro Si Aspetta”-“Tienimi Sveglio” è da manuale in quest’ottica, così come le dolci “Pacifico” e “Universi Paralleli” o la più belligerante “Ho Ucciso Caino”), e mentre grazie alla notevole vocalità di Emanuele le porta in territori non troppo lontani da quelli in cui incontrare un Nek, un Tiziano Ferro o un Renga solista prima maniera, pure alle intuizioni della sua penna non manca di appoggiarsi per esprimerne i contenuti.
Il che, fra amore, famiglia, politica e diritti umani, ci racconta, dicevamo in apertura, di un’impostazione genuinamente nazionalpopolare, da cui attendersi indistintamente passione per i ritratti personali come anche partecipazione sociale, vitale forza narrativa come anche sintesi forzate, generaliste o grossolane (pollice verso per “Io Rimango Mio” e “Mio Figlio Sarà”, pesantemente condizionate da una serie di stereotipizzazioni al limite dell’imbarazzante, a maggior ragione se subito prima abbiamo ascoltato la ben più riuscita universalizzazione della bella “In Viaggio”, e se più avanti ci attende l’evocativa “Capo Di Buona Speranza”).
Di certo, fra pregi e difetti, Trecentoventi ci presenta l’identità netta e legittimamente (e non comunemente) orgogliosa di un artista che si propone senza paura, armato solo del linguaggio che conosce, fidando nella voglia di unione e di canto che solitamente appartiene ai grandi comunicatori da palco. E’ più di qualcosa.

TRACKLIST:
01. L’oro si aspetta
02. Tienimi sveglio
03. In viaggio
04. Io rimango mio
05. Mio figlio sarà…
06. Gli angeli non piangono
07. Pacifico
08 La città verrà distrutta all’alba
09. Universi paralleli
10. Ho ucciso Caino
11. Disertore
12. Quando non ci sarò più
13. Capo di BuonaSperanza
14. Corpi

I Terrarossa sono:
Alessandro Guasconi – basso
Giuseppe Galgani – chitarra
Senio Firmati – batteria e percussioni

Francesco Chini

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