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Oltre la paralisi

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[ARTI VISIVE]

 DSC0032 LargeNAPOLI- Successo di pubblico per la mostra Oltre la Paralisi, evento realizzato dal Collettivo Urto, rete informale indipendente composta dall’aggregazione spontanea di artisti, critici e operatori del settore, insediatosi al Pan, Palazzo Arti di Napoli, curata da Lorenzo Mantile, Domenico Esposito con il coordinamento di Giuseppina di Pasqua.

Nello spirito collettivo e indipendente quale è il processo di aggregazione di Urto, alfine di sollecitare le energie creative in campo artistico, e contribuire a conservare l’identità innovativa che ha contrassegnato la nascita del Pan nel 2003 e abbracciando l’idea della promozione dell’arte come fattore stabile di sviluppo sociale e culturale,  nasce appunto la mostra Oltre la Paralisi, frutto di un lavoro partecipato e condiviso con gli artisti. In meno di venti giorni di call hanno risposto più di 70 artisti attivi a Napoli e all’estero, all’interno dei quali sono state  selezionate 24 proposte per la realizzazione della mostra situata nel foyer del Pan, prorogata fine al 10 aprile.
Agli artisti selezionati è stato chiesto di dare una risposta al tema dell’arte come Paralisi: linguisticamente il termine designa appunto un blocco delle funzioni motorie ma la parola stessa che significa al contrario dissolvimento, dissoluzione, sembra contenere al suo interno la stesso superamento. Così l’azione creativa blocc,a paralizza, ma è capace di far emergere e dare vita ad un linguaggio, smuovere e portare fuori un messaggio, comunicare. Dunque un invito ad andare Oltre appunto, a dare vita ad un sentire profondo, individuale e collettivo:  DSC0059 Largesvelare tutte le paralisi e rappresentarle in ogni loro aspetto politico, filosofico, scientifico, musicale, antropologico, sociale, senza alcun vincolo espressivo o di tecnica o linguaggio. Infatti si passa dalla pittura di Salvatore Bellella, in un opera Senza titolo dove la paralisi motoria blocca chi resta a guardare, di Giovanni Napolitano Manicomio a cielo aperto, metafora della società,e del suo vuoto, dell’annullamento, del non essere, e Fabouloskhate solo per citarne alcuni, alla fotografia, di Melania Oppenheimer di Leo, ad un gigantesco trittico di Raffaele Biondi, alla scultura, mirabilmente qui interpretata da Sasi Menale con Il Risveglio della Sirena, e Domenico Dom Barra, dove un grottesco anti-totem  rivela tutte le debolezze, le fragilità collettive e individuali, dei membri di una tribù società; a installazioni come Footstep-Stop, dedicata alla donna, qui con l’emblema femminile forse che più le può identificare: le scarpe,  tinteggiate di rosa e appese a fili quasi invisibili in un gioco ludico, etico, politico. A far da satellite all’evento sono state le performances:  Fabula Rasa Progetto Uno, performance teatrale con la regia di Pino Carbone, Tragedia per  Manichini da Crash test, progetto di musica e action painting, ideata da Luigi Morra e Duo di Laptop Andrea Arcella -Dario Sanfilippo.
La performance unisce pittura, nella tecnica dell’action painting e musica. Il progetto è, infatti, frutto della collaborazione tra il pittore Marco Matta e i Camera, formazione che fa capo ai musicisti Davide Maria Viola, Agostino Pagliaro e Marco Pagliaro. Qui il pittore da tempo impegnato in una ricerca che si basa sulla creazione estemporanea legata al suono, agisce sull’impulso della partitura musicale eseguita live quasi a voler scandire un tempo preciso e prestabilito, il cui risultato sarà il punto di arrivo su cui interrogarsi, poichè niente si ripete, niente è immobile, cosi come ogni evento umano e irripetibile e unico, anche se continuiamo a d agire e a vivere per emulazione e replicazione di schemi prestabiliti.
I Camera sono un gruppo attivo dal 2007 che ha riscosso notevoli consensi per le musiche originali, composte per numerosi spettacoli teatrali. Prossimo disco ufficiale in uscita è Favole e apocalissi sotto etichetta MArte/Label Etérnit.

Maria Colucci
Foto di Paolo Varsalona 

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