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Male Di Grace_ Tutto E’ Come Sembra

Male di Grace - Tutto è come sembra

Male di Grace - Tutto è come sembraKyuss. Marlene Kuntz. Fatso Jetson. Nirvana. Desert Sessions. Afterhours. Yawning Man. Se ci frequentiamo da un po’, dovreste ormai sapere come la pensiamo circa la trappoletta infame dei riferimenti-gabbia, ma abbiamo appena finito di ascoltare il debutto dei milanesi Male Di Grace e questa corolla di nomi è stata quanto di più istintivo ci sia venuto di scrivere.

E, notare bene, esattamente in quest’ordine: riferimenti attitudinali classici a punteggiare più o meno conosciuti e importanti monoliti desert/stoner.
Basterebbero queste sole direttrici a presentare questo Tutto E’ Come Sembra per il lavoro deliziosamente Nineties che si propone (e non manca) di essere: una miscela di stoner, grunge e psichedelia che si prefigge l’obiettivo non tanto di una infatti non ancora necessaria rilettura del vocabolario di genere, quanto piuttosto di ribadire la propria contemporaneità a dispetto di correnti e tendenze virate troppo frettolosamente altrove.
Pur considerando il coefficiente-debutto, quel po’ di ingenuità e la consueta difficoltà di attecchimento di genere, la band si mostra comunque in possesso di un più che dignitoso armamentario espressivo vecchio stampo: riff articolati, sonoramente gustosi e dotti senza mai risultare pretenziosi, affiancati da una sezione ritmica compattissima benché non priva di sporadici guizzi.
Da tale notevole lavoro di interplay risultano perciò trame meticolose che smettono la propria razionalità proprio a un passo dal cervellotico: il punto esatto in cui gettar la maschera e mostrarsi, se non proprio immediate, di sicuro sempre inquiete e urgenti.

Così avviene nell’ipnotica e ossessiva autocitazione di “Male Di Grace”, per esempio, o in “Scena Tragica”: o ancora in quell’opener robusta e inequivocabilmente indicativa che è l’ottima “Anni Luce”, che da subito condensa con efficacia i suddetti ingredienti per farci sapere che <<a volte “vivo” non vuol dire niente>>, per finire ai due reali culmini del disco, i saporosi strumentali “Il Paracadutista Equino” e – soprattutto – “Ninna Nanna Per Grisù”, la seconda delle cui due versioni è il pretesto per accogliere un amico e ospite affine, quel Mario Lalli che dei succitati numi tutelari Fatso Jetson e Yawning Man fu cardine.
A bilanciare con un po’ di puntiglio tali ben meritati elogi va però evidenziato l’unico neo davvero rilevante, rintracciabile non già nel versante dei contenuti quanto piuttosto nei vari richiami di quello stilistico.
Debiti già non difficili da fiutare come quelli nei confronti di Marlene Kuntz e Afterhours si palesano infatti con insistenza all’interno del disco, finendo per costringere l’ascoltatore a un surplus di pazienza ed attenzione per evitare di trovarsi, e sarebbe stato davvero un gran peccato, a liquidare come troppo direttamente derivativa una buona fetta delle comunque degne intenzioni comunicative, a partire da un’impostazione vocale che qua e là addirittura si fatica a riconoscere come qualcosa di diverso da un mash-up non troppo consapevole di Godano e Agnelli.
A farne le spese è quello che avrebbe potuto essere il vero pezzo-killer del disco, quella “Dolce Miele” resa però una splendida quasi-cover prima dal titolo e poi dall’intera impostazione.
Un esempio emblematico, che se da un lato rappresenta indubbiamente l’unico punto vistosamente debole di una band comunque in evidente fase di crescita, dall’altro consente loro di sapere su cosa lavorare, e a noi di avere un motivo in più per attenderli a prove ancor più entusiasmanti di questo comunque incoraggiantissimo esordio.

Male Di Grace:
Davide Faroldi
– chitarra, basso, voce
Davide Piatti – chitarra, basso, voce
Henrico Pantano – batteria, voce
Valerio Paronzini – chitarra, basso

TRACKLIST:
01. Anni Luce
02. Il Condannato
03. Disfatta
04. Dolce Miele
05. Il Paracadutista Equino
06. Scena Tragica
07. Tentazione
08. Ninna Nanna Per Grisù
09. Ai Confini
10. Male Di Grace
11. Ninna Nanna Per Grisù (surf version, feat. Mario Lalli)

Francesco Chini

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