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La lampadina galleggiante

Mariangela DAbbraccio 2

[TEATRO]

Mariangela  DAbbraccio 2ROMA- Scritta da Woody Allen nell’81 e per la prima volta rappresentata in Italia, La lampadina galleggiante (The Floating Light Bulb) – al Teatro Quirino dal 18 al 29 gennaio – racconta la storia di una famiglia newyorkese ebrea alle prese con i sogni di promozione e rivalsa sociale.

Ciascun personaggio sembra seguire un proprio obiettivo parallelo: la madre, una bravissima Mariangela D’Abbraccio, vorrebbe risollevare il menage familiare trasformando il primogenito imbranato (a dir poco!), in un prestigiatore ricco e famoso. Ma un anatroccolo si trasforma sempre in cigno? Sembrerebbe di no, visti gli esiti disastrosi del provino imposto dalla donna al ragazzo che tutto vorrebbe, tranne essere messo sotto esame. Spicca poi (per assenza!) la figura del padre, sempre dietro alla sua giovane e pretenziosa amante. Anche lui ha un sogno: quello di vincere un’ingente somma di denaro e recidere una volta per tutte ogni contatto con moglie e pargoli. Il più piccolo componente della famiglia, invece, sembra trovare solo nel bullismo l’antidoto alle claustrofobiche mura domestiche. E le illusioni infrante sembrano permeare tutti i personaggi che con loro entrano in contatto.
L’impresario, in particolare, chiamato a “sondare” il talento del futuro mago è lui stesso un uomo costretto ad abbandonare le sue aspirazioni e velleità per una vita più serena. Come tutti i personaggi in scena sembra non riuscire a tenere testa alla vita, e condisce con sorrisi e un tocco di sarcasmo il racconto di un futuro prossimo da cui vorrebbe sfuggire.

Un messaggio di pessimismo tout court? Sembrerebbe di no, visto il finale. A luci spente, quando tutto sembra perso, la lampadina luminosa torna a librare in aria, come a inizio spettacolo. E in quella luce fioca si cela il più grande dei messaggi di speranza.

Lo spettacolo,diretto da Armando Pugliese, riesce a fondere atmosfere hopperiane, a quelle più tipiche della commedia eduardiana; il tutto condito dal più tipico umorismo di Allen, pur manifestandosi in vesti e fattezze differenti rispetto al solito. Molti i pugni nello stomaco per lo spettatore: l’amarezza delle situazioni difficilmente lascia insensibili. Ma non solo! La versatilità del testo riesce infatti ad emozionare alternando momenti drammatici ad altri più spensierati.
Lo spettacolo ha visto in scena oltre a Mariangela D’Abbraccio, che ha sostituito in tempi da record Giuliana De Sio a causa di un problema di salute, Fulvio Falzarano, Mimmo Mancini, Barbara Giordano, Emanuele Sgroi e Luca Buccarello.

Angelo Passero

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