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Daikichi Amano: morte & sesso

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[ARTI VISIVE]

09082011183929ROMA- Si è aperta il 10 settembre alla Mondo Bizzarro Gallery la nuova personale di Daikichi Amano, fotografo giapponese, visionario, estremo. Dopo i successi che si sono susseguiti dal 2009 (l’anno in cui è stato lanciato in Europa con i suoi audaci scatti), l’artista nipponico torna con una nuova serie di lavori.

La sua opera d’arte inizia nel momento in cui viene avviata la preparazione dei set fotografici, sempre meticolosi, che diventano durante la lavorazione come dei rituali alla fine dei quali molto spesso le modelle e tutti i collaboratori che hanno prestato il loro contributo alla realizzazione delle foto, mangiano gli animali (pesci e a volte anche insetti) come a volergli rendere omaggio per aver partecipato alla messa in atto dei photo-shoot.09082011184055
Capire l’arte di Daikichi Amano può apparire coriaceo per il mondo occidentale, che non sempre è in grado di comprendere una cultura così complessa come quella orientale. Le immagini che ci presenta sono  decisamente molto forti e quasi portano lo spettatore a provare ripugnanza, non sempre abituato ad assistere a scene così grottesche, ma allo stesso tempo ammaliano chi le guarda. Il limite che passa tra l’erotico e il pornografico molto spesso è sottile.
Le sue scelte, dovute probabilmente a una sorta di rimprovero nei confronti della censura del suo Paese che proibisce di mostrare gli organi genitali maschili (nella pornografia stessa), sono “velate” da contrasti violenti di corpi umani (chiaramente) vivi e corpi di animali morti, dove i corpi dei suoi modelli diventano tele dipinte dai corpi inermi degli animali. Riesce così a fondere vita e morte, amore e sesso. Sta poi allo spettatore se ciò che vede sia riconducibile alla pornografia.
Di fatto sta che ad Amano non gli si può negare il suo ruolo di raffinato artista. Le sue visioni saranno anche violente, spinte, al limite del pornografico, ma mai volgari. Dalle sue opere traspare che le sue intenzioni non sono quelle di scioccare a titolo gratuito. La sua è una poetica estrema, ma non fine a se stessa. Nel momento in cui decide di voler impressionare gli spettatori lo fa e lo fa bene.
A cura di Andrea Oppenheimer, la mostra resterà aperta al pubblico fino al 5 ottobre presso la Mondo Bizzarro Gallery di Roma.

Mauro Tropeano

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