Il Mediterraneo a Capannelle
[MUSICA]
ROMA- Il concerto inizia puntuale alle 22 il 17 luglio al Roma in Rock Festival che si tiene ogni anno all’Ippodromo delle Capannelle e si articola in tre parti separate: una che vede solo Raiz sul palco, una in cui si esibiscono gli Almamegretta col nuovo cantante, Marcello Coleman, e un’ultima che vede ancora gli Alma, accompagnati questa volta da Raiz alla voce a cui si unisce anche Coleman per l’ultima canzone.
Raiz apre con “A’ rosa (‘e int’o ciardino mio)”, seconda traccia del suo nuovo album, Ya!, per continuare senza interruzioni con altri brani dello stesso disco, tra cui “Domani Domani Domani”, “Ya!”, “Full Of Love”, “Ki Eshmera Shabbat”, ma anche pezzi dei suoi dischi da solista precedenti, e canzoni degli anni con gli Almamegretta come “Fatmah” e “Black Athena”, tratte da Lingo del 1998 su cui il pubblico si scatena e tiene il tempo con le mani.
La platea chiede il bis a gran voce, ma Raiz deve cedere il palco agli Almamegretta così come la sua musica elettronica arabeggiante è sostituita dal morbido dub del gruppo. Gli Alma iniziano la loro tranche di spettacolo con “Just Say Who” tratta da Vulgus del 2008 per continuare con “Acqua Santa”, brano inedito, e “PPP (Prostitute Per il Presidente)” dal loro ultimo lavoro, Dubfellas vol. 2, pubblicato nel 2010. Il concerto continua con “Muro e’ mare” da Dubfellas del 2006 a cui segue una versione rivista di un brano storico della band, “Sanghe e Anima”, tratto da Animamigrante, primo disco del gruppo, e “What have you done” (Vulgus, 2008).
Sulle note di “Aiza”, canzone tratta da Indubb del 1996, inizia la fase più attesa del concerto, ovvero quella che vede Raiz di nuovo riunito alla sua band per festeggiare coi fan 20 anni in dub degli Almamegretta. Il tuffo nel passato continua con “Roots” seconda traccia di Lingo per poi tornare indietro al 1993 con “Figli di Annibale” e “Nun Te Scurdà” che, tratto da Sanacore del 1995, è uno dei brani a cui il pubblico si mostra più affezionato cominciando a cantarlo a squarciagola con Raiz che alla fine ringrazia tutti i presenti.
Come spesso accade per band che sono state capaci di evolversi nel corso di una lunga presenza sullo scenario musicale, il pubblico è molto variegato ed è compreso in una fascia di età che va dai 18 ai 50 anni. Esemplificativa è una ragazza quarantenne pugliese che, prima dell’inizio del concerto, mi racconta che è venuta in autobus per vedere questo concerto con la sorella, in ricordo dei tempi dell’università a cui le canzoni degli Almamegretta hanno fatto da colonna sonora.
Tuttavia molti tra coloro che li hanno seguiti fin dagli esordi provano una certa nostalgia per i tempi in cui erano uniti e questo concerto alimenta la speranza di un agognato e non probabile ritorno di Raiz come frontman.
Giuditta Danzi
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