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Villa Aperta 2011 tra sonorità elettro pop

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[MUSICA]

Villa_Aperta_1ROMA- Per la seconda edizione di Villa Aperta,il giardino di Villa Medici assume quasi le fattezze di un dancefloor,  complici  le sonorità elettro-dance/pop  di  artisti conosciuti a livello internazionale ed altrettanto talentuosi dj set.


Ad aprire la kermesse giovedì 9 giugno sono stati gli Shoes. Il duo francese  ha già conquistato il pubblico londinese con l’album Crack my bones che alterna brani dal gusto dance anni’80, reso contemporaneo dall’uso  di sintetizzatori (ascoltatevi “Bored”), a brani più poppeggianti.
A seguire l’esibizione dei  Poni Hoax, astri nascenti della scena elettronica rock parigina dal 2001, conosciuti soprattutto con il singolo “Budapest” uscito nel 2005. La loro musica, spazia dall’elettronica, al rock,  alla new wave. Questa versatilità si è tradotta  in un ampio successo di pubblico.
Con una line-up che non ha nulla da invidiare a molti festival indie europei,  anche quest’anno Villa Aperta  presenta un’etichetta discografica: la Kitsunè. Creata nel 2002, la Kitsunè  è nota per la produzione di numerose compilation tematiche sulla musica indie e per aver lanciato gruppi quali: Klaxons, Hot Chip, La Roux ,  Boys Noize, Two Door Cinema Club (oggi disco d’oro in Inghilterra) e più recentemente Is Tropical e Housse de Racket.

Venerdì 10 giugno l’etichetta porta  al festival due recenti acquisizioni: Logo, duo francese i cui live sono un mix di flyer-Villa-Aperta1-533x800macchine e di battute, che oscilla tra il Nu-disco e la musica elettronica, ed i già citati Housse de Racket, di cui uscirà presto il secondo album dopo il successo del primo nel 2008. A chiudere la serata, alla consolle, Gildas Loaëc, creatore di Kitsuné e famoso DJ che si conferma come una delle figure più influenti nel settore musicale.

L’ultima serata, sabato 11 giugno, vede il ritorno in Italia, a distanza di un paio d’anni, del gruppo inglese electro-pop tra i più osannati dalla critica internazionale, i Metronomy band inglese che mescola sapientemente elettronica e pop-rock. The English Riviera, l’ ultima fatica del gruppo uscito in Italia per Warner Music, ha un sapore più pop rispetto ai lavori passati (Pip Paine del 2006 e Nights Out del 2008), in cui sono palpabili le influenze di artisti degli anni ‘70 come Fleetwood Mac, Steely Dan e Stevie Wonder.

La prima parte del concerto e’ affidata a His Clancyness aka Jonathan Clancy, artista canadese trapiantato a Bologna, la cui musica è stata definita “pop sognante, marinato nel riverbero”, un giro veloce attraverso 50 anni di western pop e cultura psych.
Il tris di serate che ha richiamato un vasto pubblico di giovani desiderosi di affacciarsi ad un sound lontano dal mainstreming,  ha finito per  riconfermare la portata innovativa di questo festival.

Vanessa Scicchitano

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