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M. Morandini, I Morandini delle donne

I_morandini_delle_donne

I_morandini_delle_donneIeri è venuta una ragazzina, piccola, mora, con gli occhi espressivi. Non recita, vive le parti che le vengono affidate: è già un’attrice, la scuola non può insegnarle molto di più di quel che ha già dentro di sè.”, disse così Silvio D’amico parlando dell’ormai leggendaria Anna Magnani.


Ed è proprio con l’icona del cinema neorealista Italiano che si apre il libro I Morandini delle donne, uscito nel novembre del 2010, edito da Iacobelli e scritto a due mani dal celebre critico Morando Morandini (classe ’24) e dal nipote Morando Morandini Jr. (classe ’57), sceneggiatore e documentarista.
Ripercorrendo sessant’anni di cinema Italiano femminile, i due Morandini raccontano scorci di storia, interviste e pareri sulle tante attrici che hanno riempito i nostri schermi, dal neorealismo al melodramma, alla famosa commedia all’italiana fino ai giorni nostri.
Originariamente pensato da Morandini Jr. come un documentario sullo zio, la storia delle attrici del cinema italiano, doveva essere affrontata sotto forma di incontri con Morandini Senior e le attrici, registe, di diverse generazioni nelle “Conservazioni sul cinema al femminile”, titolo che alla fine avrebbe ispirato il libro stesso.

Attraverso un sistema d’intervista-dialogo tra i due Morandini, affrontiamo una leggera quanto interessante chiacchierata, addentrandoci profondamente in questo universo di Dive, suddivise nei decenni in titoli strettamente significativi, come “Donne inquiete”, “Donne in Bilico”, “Donna è bello”, e così via.
La copertina del libro ci fa così immediatamente sprofondare nei toni rosa del cinema: è proprio l’occhio femminile, ricolmo di emozioni e segreti, che dona una certa peculiarità ai tanti film narrati nel corso della storia.
Ci sono volti, per noi, impossibili da dimenticare e ripensando ai bei film lontani, è davvero semplice fare affidamento su una Gina Lollobrigida o una stupenda Sophia Loren, raccontata come “l’ultima delle grandi dive del cinema italiano e l’unica ad essere destinata a rimanere l’emblema della femminilità italiana anche negli anni a venire”.

Eppure fare parte della storia del cinema Italiano non significa soltanto abbandonarsi davanti alla cinepresa, ma creare in prima persona lo spettacolo stesso e di fatti, il libro attraverso i vari anni, tocca non solo miriadi di attrici ma anche figure importanti come registe o produttrici.
Figure come Lina Wertmuller, Liliana Cavani o la prima produttrice Italiana Marina Piperno, che negli anni ’60 hanno spodestato per la prima volta la figura prorompente maschile, quella che da sempre aveva monopolizzato mestieri simili, dimostrando che la creatività poteva derivare anche da una gonnella fintamente debole.
Il libro, in questo modo, scorre in maniera piacevole e dona aneddoti affascinanti, unici, di ciò che l’Italia è sempre stata attraverso le donne sulle schermo, con un sempre accattivante e divertente Morandini “senior”. Sfogliamo le pagine ed arriviamo sempre di più a riconoscerci, rifletterci nelle sensazioni scaturite dalle storie che abbiamo vissuto, che sono state innumerevoli volte narrate, facendo così onore al nostro periodo storico: adesso abbiamo Laura Morante, Stefania Sandrelli, Giovanna Mezzogiorno e la bravissima Margherita Buy.
Donne che continuano a raccontarsi e a raccontarci, attraverso opere che si susseguiranno nel tempo, per quelle che hanno fatto già la storia, divenendo dei veri e propri classici.
Per le attrici dimenticate, nessuna paura: Morandini Jr. ha pensato bene di concludere con una dedica a loro, presa dagli ultimi versi di una canzone di De Andrè e Brassens “Le passanti”, lusingando così l’animo femminile che imperterrito continua a bruciare nel panorama cinematografico.

M. Morandini sr e M.. Morandini jr, I Morandini delle donne, Iacobelli, pag. 284, € 18

Alessia Grasso

Alessia Grasso, Anna Magnani, letteratura, libri, martelive, martemagazine, Morandini, Morando Morandini

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