Like the River meets the Sea
[MUSICA]
TREVISO- Forza, sentimento, sensualità, passione, amore, ma sopratutto musica, quella con la M maiuscola!
Z-Star o Lady Z, come l’ha chiamata un certo Terry Callier, si presenta come la quinta essenza della musica, sarà perchè ci è nata e vissuta, perché anche il padre e il nonno erano musicisti jazz o forse perchè lo zio Michael Timothy è il direttore musicale dei Massive Attack, ma questa sua familiarità con l’arte è palesemente evidente, così ben visibile che forse è proprio questo che fa emozionare.
A sette anni di distanza dal suo esordio con Who Loves Lives, registrato a Roma per l’ etichetta di sua proprietà Muthastar Records, la cantantessa inglese sabato 26 marzo 2011, sale sul palco del BHR Treviso Hotel, nell’ambito del Veneto Jazz Winter, per emozionarci ancora una volta con le sue sonorità sconfinanti tra soul, blues, trip-pop, funk, reggae e rock. Il suo ultimo album Masochist & Martyrs del 2010, è stato registrato a Roma per l’etichetta indipendente Muthastar Records, di sua proprietà.
Quest’oggi con lei sul palco parte del team (tutto italiano!) che ha dato vita a questo album, come ad esempio Elisabetta Serio alle tastiere, Vezio Bacci al basso, Diogenes Baptistella a cui viene affidato l’arduo compito di condurre la tanto amata chitarra e in fine, Nikolaj Bjerre alla batteria. Quando Z-Star sale sul palco irrora la sala di una contagiosa ed esplosiva energia.
Una serata speciale per Z, infatti è il suo compleanno, e per celebrare al meglio si parte subito con i ritmi forti e un po’ folk di “No Love Lost”, veloci sferzate di piano accompagnano la sua voce possente, che qui si fa graffiante, la mancanza dei fiati viene ben compensata dalla duplice chitarra. Il proseguio è rilassato, lento, con la ballata “Slow Dancing”, dal magnifico arrangiamento, su questo brano Z-Star si trascina sul palco, da un lato all’altro, con impressionante fisicità nel mimare movimenti sensuali. Spesso le basta un cenno o un occhiata per invitare i suoi musicisti a cambiare stilo o tonalità, loro sono rapiti dalla sua intraprendenza e capacita’ di rivisitazione nell’immediato, una improvvisazione spiazzante.
“Shiver” e “Tree Of Life” consacrano il live e gli applausi si fanno sempre più scroscianti, la prima che sul ritornello ricorda il miglior Ben Harper, la seconda una splendida melodia fatta di chitarre delicate e un piano che entra nella testa e non se ne va più. C’è spazio anche per una cover.
Tra i tanti che ci hanno provato, Z-Star è riuscita ad apportare all’inflazionatissima “Light My Fire” dei Doors uno spirito nuovo. La sua interpretazione è scandita da tempi ben distinti. Si passa poi a vecchi brani come “Falling” e “Murdah”, per arrivare alla splendida “Evergreen”, dichiarazione d’amore nei confronti della madre “Schultzi”, ex modella e pianista scomparsa nel 2006, a cui Z ha dedicato l’intero album. Gli occhi si fanno lucidi, una chitarra parte solitaria, Z accompagna la melodia picchiando la cassa, il pubblico catapultato per un attimo in un campo di cotone, in chissà quale parte del sud degli Stati Uniti, una voce alla Nina Simone, un misto di Blues e Gospel che recita “Don’t wanna be without you, you got my feeling something so deep, now that you’re not around. And she said hey like the river meets the sea, oh child you’re the one for me, and I said hey mama like the river meets the sea”, semplicemente da brivido.
E dopo cotanta bellezza e’ difficile tenere alto il livello, ma la maestria di questo quartetto porta la serata ad impennarsi ulteriormente con pezzi quali “God is Love”, ma su tutte lo swing-jazz di “Whats Wrong With Me” coinvolge vocalmente anche il pubblico, infatti la cantante riesce a far intonare il ritornello LA-LA-LA-LA-LA-LA con largo consenso.
Musica libera quella di Z-Star, una chitarra che instancabilmente sottolinea dolore e amore, ascoltare i suoi album ci riempie di emozioni, le stesse che la cantante ci racconta sapientemente attraverso i suoi testi tanto ispirati, ma ascoltarla e sopratutto osservare quello che fa e come si muove dal vivo e’ un discorso diverso, ampio, che coinvolge tutti i sensi.
Z-Star scende dal palco e abbraccia tutti coloro che le danno un cenno di accondiscendenza, si ferma, riparte, torna sul palco e conclude salutando amorevolmente e ringraziando la platea.
Laura Fioravanti
Laura Fioravanti, martelive, martemagazine, musica, treviso, Z-Star, zstar