Miss Chain & The Broken Heels_ On a bittersweet ride

MISS_CHAIN_THE_BROKEN_HEELS

MISS_CHAIN_THE_BROKEN_HEELSAnni ‘50, pupe in calzette corte e gonna a pois, ciuffi impomatati e bulli innocenti, una pista da ballo continua che fa muovere, sudare, dondolare e riscoprire l’ingenuità e la forza degli albori del rock’n’roll in tutta la sua ribelle malinconia sognante. Cercate un alibi per stoppare il tempo e tornare su quell’onda viva? Ben arrivati, ci siete sopra.

Ci si lamenta sempre del fatto che la musica oggi sia troppo frammentata, a “tozzi e bocconi” come si suol dire in questi casi, non si riescono ad intravedere nuovi scenari o input, segnali audaci o strade percorribili. Nel caos all’improvviso “fu luce e ritmo”, la cantante e chitarrista Astrid Dante, in arte Miss Chain, aggiunge una & commerciale più tre forzuti boys (The Broken Heels) e – dopo un curriculum di singoli e scorrerie live in Italia e negli States – taglia il traguardo del suo ufficiale full lenght On a bittersweet ride, un dodici tracce bagnato da capo a fondo delle “svenevolezze anni 50” un felice power-pop scapigliato, punto di fusione tra il college sound alla Fonzie e lo ye-ye coloratissimo di Grease, un disco che rivolgendosi alla preistoria del beat da il colpo di grazia a tante formazioni nascoste dietro un post qui e un post là.
Ed è una festa continua, suoni, mossette, chitarre in tremolo e drink analcolici come nella migliore tradizione 50’s ai confini dei sixteen, jeans Roy Rogers e Thunderbird fiammanti di papà, ma soprattutto tantissima brillantina luccicante ad impomatare il “full conditional” che imperversa esaltante dentro questo “mondo a parte” sonoro; revival legato all’indie odierno che trasmette voglie romantiche ed approcci amorosi lessanti, una modernità antica che marcia dondolante nella perfezione tecnica e nel dreaming evocativo.
Si c’è molto di buono nel progetto MC&TBH, prima di tutto la viva convinzione di una band che si è già tracciata una lunga strada davanti, e poi francamente come non sciogliersi i muscoli e lasciarsi abbandonare nei passi rockeggianti e nelle tappezzerie shake – magari di cinz – di “Beginning of the end”, “Roller coaster”, sostare assorti ed innamorati sotto le lune piene al chewingum “Chorus & wine”, “Old man”, strapazzarsi al ritmo sincopato di “Flamingo”, “Common shell”; poi quando arriva il nodo alla gola della triste ballata looner “Save me”, sipario d’armoniche e banjo imbronciati, ti accorgi che il disco è finito, riapri gli occhi come stordito e ti ritrovi a spingere i tasti di un vecchio juke-box Rock-Ola cercando di allungare il sogno all’infinito.
Oltre che un bel disco, pure un bel film da immaginare.

TRACKLIST:
Beginning of the end
Roller coaster
Diary of a mad housewife
Chords & wine
Sun goes down
Old man
Mary Anne
Flamingo
Up all night
Bluebird
Common shell
Save me

Max Sannella

martelive, martemagazine, Max Sannella, miss chain, musica

Lascia un commento

Viale Pico delle Mirandola, 15
00142 - Roma
P.IVA 11924061002

redazione@martemagazine.it
tel. 0686760565

Utility

Contenuti

martemagazine.it © Associazione Culturale Procult - 2007  - Registrazione tribunale di Roma n. 19/2022 del 10 febbraio 2022