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I colori del mondo

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[ARTI VISIVE]

IMG_0942ROMA- Come ogni anno, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, si avvia la mostra del National Geographic Italia. Per il 2011 il tema scelto è il colore. Il titolo dell’esposizione: I Colori del Mondo comunica in modo inequivocabile l’intenzione del curatore Guglielmo Pepe: rappresentare con gli occhi dei fotografi di National Geographic il nostro pianeta, nella sua disarmante bellezza, ma in continuo cambiamento.

I numeri: novantacinque immagini per quarantotto i fotografi (tra cui gli italiani Alessandro Gandolfi, Antonio Politano, Sandro Santioli), il tutto suddiviso in quattro colori.
Il rosso, colore del sangue, quindi del cuore e della passione, ma anche il colore della terra, degli uomini e delle donne che la abitano, il colore del fuoco e delle comunità che attorno ad esso ancora celebrano, nel ventunesimo secolo, le loro tradizioni. Il verde, colore che in ogni sua sfumatura ci riporta subito alla mente e agli occhi la natura, come mai splendida sul nostro pianeta, verde come speranza. Azzurro, come il cielo e come il mare, come le vite che abitano queste due estremità, azzurro come tranquillità e joie de vivre. Il bianco, il colore del ghiaccio, la tonalità candida degli abitanti dei poli, vittime inermi del surriscaldamento globale giorno dopo giorno, bianco come la purezza e l’innocenza dei bambini.
Uno strabiliante viaggio fotografico realizzato con gli scatti dei più grandi fotografi che collaborano con la rivista a livello internazionale, quasi un centinaio di immagini stampate su pannelli, in diversi formati, celebrano la disarmante bellezza che si nasconde in ogni angolo del pianeta terra, da una panoramica del tutto naturalistica in africa che ritrae dei Baobab, agli occhi di un bambino orfano di madre nel Biafra, fino ad arrivare ad una scena di pesca subacquea a mani nude. La sensazione è quella di una completa immersione, ad ogni scatto, nell’attimo e nel luogo in cui l’immagine è stata fermata, viaggiare pure restando nelle quattro mura di un museo.

La mostra nasce dal desiderio di illustrare come i fotografi National Geographic sono riusciti, e riescono, a interpretare la vita sul nostro pianeta facendone risaltare i colori“, spiega Guglielmo Pepe, curatore della mostra ed editorialista di National Geographic Italia. “Attraverso i colori IMG_0946capiamo come vivono donne, bambini, uomini in tanti paesi vicini e lontani da noi; qual è la condizione dell’esistenza per chi deve combattere contro fame, povertà, guerra, malattia; come gli animali riescono a resistere alle trasformazioni del loro habitat; che cosa succede all’ambiente sotto i colpi dei cambiamenti climatici. Ma vediamo anche la Terra nella sua unicità, le persone in momenti felici, le altre specie nella loro fantastica diversità, la natura e la sua straordinaria bellezza“.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 1 maggio 2011, e a cadenza mensile verranno proiettati tre documentari: 27 febbraioRestrepo. Inferno in Afghanistan, di Tim Hetherington e Sebastian Junger, vincitore come miglior documentario al Sundance Festival 2010 e candidato per lo stesso titolo agli Oscar 2011. Narra la quotidianità dei soldati americani del Secondo plotone della 173esima Brigata Aviotrasportata nella valle di Korengal. Martedì 29 marzo, Great Migrations. Atto I: la corsa di Leslie Schwerin, uno degli episodi della serie di documentari più importante mai realizzata da National Geographic e dedicata alle migrazioni animali: un viaggio di 670 mila chilometri intorno al mondo, per oltre due anni e mezzo di riprese. Martedì 19 aprile, Plastiki di Vern Moen, in anteprima italiana, l’incredibile avventura di David De Rothschild e della sua “ciurma”. Partiti da San Francisco su un catamarano, costituito in gran parte da plastica ricavata da bottiglie riciclate (oltre 12 mila), hanno attraversato l’Oceano Pacifico per giungere, dopo quattro mesi di navigazione, a Sidney in Australia. Un viaggio con una missione ben precisa: sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare gli oceani e le loro creature contro l’inquinamento.

Laura Fioravanti
Foto di Laura Fioravanti

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