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Eau de Parfum alla Dorothy Circus Gallery

Omino_Shiba-ok
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]


Omino_Shiba-okTrasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa”, da Alla ricerca del tempo perduto.


Proust descriveva così le sensazioni di un piacere piccolo come il profumo di una madeleine in una giornata decisamente storta. Il profumo ha il potere magico di fare da tramite con il passato o con il futuro.
Seguendo il profumo siamo arrivati fino alla Dorothy Circus Gallery. Fanciulle con maschere custodivano delle antiche boccette di fragranze, una collezione che raccoglieva i preziosi contenitori con nomi ed effigi bene note, Dior e Guerlaine, ma vuote. I profumi, volati via, si erano sono appesi alle pareti, avevano intriso con i loro effluvi la stoffa sui muri e su questi erano nati nuovi fiori colorati: i quadri dei nove artisti della collettiva Eau de Parfum ospite presso la Dortohy Circus Gallery fino al 16 aprile, sono il racconto di come sboccia un ricordo, come l’odore si colora di fantasia e diventa parvenza.

Un’altra magia della signora della galleria, Alexandra Mazzanti, che, da brava alchimista, ha chiamato artisti magici ed ha fatto rinchiudere nelle cornici colorate le donne sofisticate  di Mia Araujo e di Natalie Shau.
Più piccolo e delicato il cameo di Tara McPherson, una donna rosa da portare quasi come una spilla incastonata nell’oro. La lavanda diventa mortale per Anna Bagayan e il profumo di Falletta_Eau_de_Parfum4Madame Butterfly attira Benjamin Lacombe come le tante farfalle che si posano sulla signora di Puccini. Il disegno a penna blu e acquarello fissa il momento in cui la geisha attende il ritorno del tenente Pinkerton e di come questa attesa generi un asfodelo, chiamata anche pianta delle morte. Lelya Ataya trasforma il Gatto con gli stivali in una micetta vezzosa che gioca con gioie e ampolle di profumi.
Anche se mi fossi nascosta, il profumo mi avrebbe stordito i sensi e fatto uscire allo scoperto, quindi è stato piacevole cedere alla tentazione della bellezza. Una festa di colori e odori per festeggiare l’arte che viene da oltre oceano, che ha i simboli esoterici di John Brophy, o conserva ancora il profumo d’Italia nel nome, Matthew Pasquarello.
Gli odori si fissano nella memoria e diventano un imperativo: Memento di Martin Wittfooth. Perché nel ricordo c’è la consapevolezza e la capacità di guardare avanti. Come l’arte, il profumo è uno strumento che unisce passato, presente e futuro e che, magicamente, ci riconsegna una parte di quello che abbiamo perso per proseguire nel cammino.

www.dorothycircusgallery.com

Rossana Calbi
Foto di Andrea Falletta

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