L’Arca di Giada: musical in 3D dal vivo
[TEATRO]
ROMA– Non tutti riconoscono nel musical un genere di rappresentazione teatrale e cinematografica dotato di una dignità artistica. E’ opinione infatti piuttosto diffusa che questa forma di intrattenimento in cui si fondono i diversi linguaggi del canto, della danza, della recitazione e della musica, sia espressione di una leggerezza troppo frivola, che spesso risulta addirittura noiosa per via dei lunghi stacchi solo strumentali fondamentali in opere del genere.
Questione di gusti naturalmente, e su questo non si discute, ma se ci siamo concessi questa breve riflessione è perché il musical L’Arca di Giada, che abbiamo seguito (andato in scena in anteprima nazionale al Teatro Palladium dal 2 al 5 dicembre) per la sua originalità potrebbe far ricredere molti tra gli insofferenti al musical, mostrando loro delle possibilità anche spettacolari che esso può rivelare che non gli vengono associate nella sua accezione tradizionale. Si tratta invero di uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti, con interpretazioni e performances eseguite quindi rigorosamente dal vivo, che ha la particolarità di essere allo stesso tempo in 3D.
Di primo acchito, è senz’altro spiazzante per lo spettatore accomodarsi nella sala di un teatro e trovarsi di fronte uno spettacolo interattivo e multimediale in cui artisti in carne e ossa (cantanti, ballerini e acrobati) interagiscono con attori virtuali, grazie all’utilizzo di proiezioni di ultima generazione in 3D, ma rapidamente il bombardamento di luci, suoni e colori della scena cattura i presenti in sala e li coinvolge nel mondo di quest’opera gotica fantasy che racconta le vicende dell’equipaggio dell’Arca di Giada che, capitanata dal comandante di bordo Jadira nell’intento di esplorare nuovi orizzonti, approda nella galassia dell’Arcipelago del Sole, in cui da un vecchio libro prende vita un’antica e misteriosa leggenda che narra i segreti e i risvolti di una storia fantastica.
Avvolgenti e allo stesso tempo ruvide, le musiche che accompagnano lo spettacolo sono state scritte dal compositore Toni Verde (anche regista) e registrate con una grande orchestra di 40 elementi, e spaziando da richiami alla tradizione psichedelica del musical al rock barocco, dalle atmosfere pucciniane alle melodie liriche al rock elettronico, ed esaltando la storia d’amore romantica tra la figlia del Sole e il personaggio del coraggioso giramondo di cui si innamorerà, fanno da colonna sonora a una storia in cui la saggezza del cuore supera i confini del tempo, attraversa luoghi surreali e fantastici, e arriva a incontrare personaggi misteriosi e diabolici, in cui l’odio viene spazzato via dall’amore, in un turbine tra estasi e tormento, per raggiungere l’amore Assoluto.
Grazie all’innovazione tecnologica che è parte integrante di quest’opera (che ha riguardato anche la selezione del cast dello spettacolo per cui si è scelto di servirsi dei social network e di MySpace e di far svolgere le prove con attori e cantanti in videoconferenza tramite Skype) L’Arca di Giada può considerarsi un vero unicum che, nonostante le sue singolarità rispetto alla tradizione del genere musical, è onesto nel non puntare tutto sulla forza di esse e nel conservare ciò che c’è di magico e rende degno di attenzione questa forma di intrattenimento, forse a volte troppo bistrattata sia a teatro che al cinema.
Alice Salvagni
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