Strawberry Fields: John Lennon Alive
[CINEMA & MUSICA]
ROMA – Se per qualche ragione ci dovessimo chiedere quale nome tra quelli di artisti e figure di rilievo contemporanei scomparsi è stato protagonista con le sue celebrazioni in questa seconda metà del 2010, la risposta ricadrebbe senz’altro su quello di John Lennon, di cui lo scorso 9 0ttobre si sono festeggiati in tutto il mondo (e anche sulla rete) i 70 anni (mai compiuti) e di cui il prossimo 8 dicembre ricorre il quarantesimo anniversario della morte.
In ogni angolo del pianeta in questi due giorni dell’anno da quando il cantante è stato assassinato, si commemora e si festeggia il cantante, il profeta, il poeta, il sognatore Lennon; tutti d’accordo, senza far caso alle differenze, uniti, gente di ogni razza, religione e credo, proprio come JohnLennon si auspicava che sarebbe successo nel suo sogno di convivenza pacifica tra gli esseri umani.
Il luogo privilegiato e più simbolico delle celebrazioni lennoniane, dove le persone si radunano spontaneamente ogni volta, è da sempre lo Strawberry Fields Memorial di Central Park a New York, un’ area del parco il cui nome è ispirato alla nota canzone dei Beatles dedicata alla memoria del cantante. Diventata nei decenni ormai un vero e proprio luogo di culto, dove fan, turisti e visitatori si recano per portare candele, biglietti e omaggi floreali, questa zona venne inaugurata nel 1985 in occasione del quarantacinquesimo anniversario della nascita di Lennon e con il suo mosaico Imagine in bianco e nero (dono della città di Napoli a New York) richiama a sé persone che vogliono celebrare il messaggio di pace, amore,solidarietà e uguaglianza che Lennon ha tenuto a diffondere fino alla fine.
La vita e le iniziative che gravitano intorno a questo lembo di terra di Central Park sono state ultimamente immortalate dalle telecamere del giornalista e produttore americano Mark R. Elsis per farne il documentario Strawberry Fields: Keeping the Spirit of John Lennon Alive girato nel 2009 e non ancora uscito in Italia.
Abbiamo assistito alla proiezione dell’anteprima italiana del film alla Domus Talenti la sera di martedì 16 novembre e in una sala gremita di gente ci siamo ritrovati ad avere un accesso privilegiato a un universo nutrito e costruito sugli ideali lennoniani fatto di persone provenienti da ogni parte del mondo, che onorano John Lennon allo Strawberry Fields Memorial nel giorno del suo compleanno (9 Ottobre). Non si è trattato di una serata incentrata unicamente sulla visione del film, ma di un’iniziativa multidisciplinare all’insegna dei festeggiamenti dell’arte di Lennon e del progetto che il documentario propone, che si sono espressi soprattutto nella partecipazione della cantante jazz Francesca Ciommei che ha arricchito l’evento dell’anteprima esibendosi nell’intervallo tra un capitolo e un altro del documentario, riproponendo un mix di capolavori lennoniani rivisitati in chiave leggermente jazz con arrangiamenti pop a cappella, a due voci, con la mirabile chitarra di Daniele De Salvo in accompagnamento, interpretati magistralmente, presi sia del periodo beatlesiano del cantante che da quello da solista.
Il documentario Strawberry Fields: Keeping the Spirit of John Lennon Alive nasce come un’opera di amore e stima nei confronti del cantante e poeta come artista e come persona e allo stesso tempo come un mirabile tentativo di promozione attiva dell’idea di istituire una festività internazionale in onore di John Lennon, e del suo contributo al diffondersi di iniziative di pace e progetti che contribuiscono al progresso spirituale e intellettuale dell’uomo, da celebrarsi ogni 9 ottobre in tutte le nazioni del globo.
Riprendendo i momenti e i luoghi cruciali della vita di John (e per gran parte dei Beatles) dalla nascita alla tragica scomparsa e documentando l’immenso affetto tuttora vivo per l’uomo John, artista e comunicatore globale, attraverso interviste e testimonianze assolutamente inedite – rilasciate da gente comune o da personaggi famosi e importanti nella vita del cantante come il produttore Phil Spector – il film risulta essere nella sua sintesi un documento importante, una specie di summa profondamente laica che racchiude ed esprime i valori, le ragioni, i motivi e gli ideali per cui Lennon si è esposto – una tesi riguardo alla morte dell’artista, ripresa anche nel documentario, è che sia stata la CIA a commissionare l’omicidio per eliminare un personaggio troppo scomodo per gli interessi del governo americano nella guerra del Vietnam-, e ha manifestato ed è riuscito a dare voce con la sua arte, che parlano di un’idea emozionante e talmente forte da sembrare possibile, di amore e convivenza pacifica sul pianeta e che alimentano tutt’oggi, dopo così tanti anni dalla sua scomparsa, la speranza in un mondo migliore.
Alice Salvagni
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