Chiara Civello: da RM a RM tra NY e Rio
[MUSICA]
ROMA- Chiara Civello, armata di grinta e di tantissima emozione è ritornata a Roma, sua città d’origine, per iniziare il nuovo tour di promozione del suo ultimo disco. Una scelta coraggiosa, come lei stessa afferma, iniziare proprio dalla città che le ha dato i natali senza aver ancora rodato lo spettacolo.
Ma Chiara Civello è stata ampiamente ricompensata dal pubblico romano che lo scorso 13 novembre ha letteralmente invaso con entusiasmo e riempito in ogni ordine di posto la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito dell’ampio e vario cartellone del Roma Jazz Festival.
Chiara Civello, romana di nascita, è stata rapita dalla scena newyorkese da tanti anni ormai, dopo aver vinto, a soli 16 anni, una borsa di studio alla prestigiosissima Berklee School di Boston. E’ proprio a New York che incomincia la sua fortunata carriera, grazie all’incontro con Russ Titelman che produrrà il suo primo album con la Verve, rendendola la prima italiana nella storia ad incidere per la importante casa discografica. Da quel 2005 in poi Chiara ha continuato ad incidere e a farsi influenzare dalle sonorità jazz-pop dell’America. Fino ad arrivare ad incidere questo suo ultimo lavoro, 7752, che, come lei stessa ci spiega dal palco, è diverso dagli altri suoi dischi per molte ragioni.
La prima ragione è perché è nato dopo un suo lungo viaggio in Brasile (7752 sono infatti i km che separano in linea d’aria New York e Rio De Janeiro), la seconda ragione è perché si è aperta alle collaborazioni artistiche con altre persone, rompendo quella sua “solitudine compositiva” che l’ha accompagnata nel corso degli anni.
La Civello apre il concerto proprio con la prima canzone dell’album, “8 storie”. E già dall’inizio si capisce che le sonorità non sono bossanova, che il suo viaggio non l’ha portata a emulare in modo qualunquista quel genere brasiliano radicato in quelle terre da 50 anni ormai. La sua visione del Brasile è mediata dalla sua mediteranneità, dalle sue origini e dal luogo in cui risiede da tempo. Per tutto il concerto infatti non canta mai in portoghese, ma solo in italiano e inglese, quasi a voler dimostrare la sua riverenza nei confronti dei grandi maestri brasiliani che lei adora e che le sono stati da fonte d’ispirazione.
Il concerto, quindi, dopo questo primo inizio, prosegue con molti dei pezzi del nuovo album, “My Somewhere to Go”, “Dimmi Perché”, “Non avevo capito niente”, “Sofà”, “One More Thing”, “Un uomo che non sa dire Addio”, “I’m Your Love”, una miscela continua di Jazz e Pop, in cui la cantante alterna inglese e italiano, chitarra e piano con una facilità e una maestria unica.
Ma ci sono anche incursioni dal passato, come la splendida un “Passo dopo l’altro” del precedente disco The Space Between, e come, a detta della Civello, la sua unica collaborazione precedente a 7752, la bellissima e molto pop “Trouble” scritta a quattro mani con il grande compositore pop Burt Bacharach.
Ma la sorpresa più gradita è stata la presenza a sorpresa di una delle più grandi cantanti pop brasiliane Ana Carolina con la quale ha duettato nel pezzo nato dalla loro collaborazione, “Resta”. Un momento magico, in cui si è toccato l’apice dell’energia e della bellezza di tutto il concerto. La voce potente e chiara di Ana e la voce scura e seducente di Chiara hanno portato il pubblico in visibilio.
Richiamata a gran voce per i bis, ci ha deliziato tra gli altri, di due cover di Jimmi Fontana proprio nel giorno del suo compleanno.
Un concerto piacevole, trascinato dall’energia della Civello e dalla bravura dei suoi compagni musicali, Fabrizio Fratepietro alla batteria e alle spazzole su cartone della pizza, Nicola Costa alle chitarre e Marco Siniscalco al basso elettrico. E allora non possiamo che augurare alla Civello e ai suoi compagni di viaggio un buon tour!
Valeria Loprieno
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