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Tra onde e vento: Musica sulle Bocche

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[MUSICA]

11Musice2010_Egberto_By_Ziga_KoritnikSANTA TERESA DI GALLURA (OT)- Sotto la consueta direzione artistica del saxofonista Enzo Favata si è svolto a Santa Teresa Gallura (OT) dal 25 al 30 agosto la decima edizione di Musica sulle Bocche. “Il mito della Sardegna” è stato il tema scelto e celebrato non solo per buona parte delle proposte, ma anche per il fascino tipicamente sardo di alcuni il luoghi, come il Faro di Capo Testa o la spiaggia di Rena Bianca.

L’anima dell’Isola si è sentita e respirata in molte sfumature: nei canti sacri della Settimana Santa dei Sos Canoteres di Cuglieri, nella voce possente e appassionata di Carla Denule, accompagnata da Enzo Favata (sax), Maurizio Peghin (chitarra) e Marcella Carboni (arpa), che ha interpretato brani tradizionali attraverso una rilettura personale e moderna.
Voce moderna e mediatica della protesta, quella di Tino Tellini, l’operaio-scrittore rappresentante dell’Isola dei cassintegrati, ha raccontato di realtà apparentemente lontane dalla vacanziera Santa Teresa.
La traslazione in musica di due libri per raccontare la Sardegna e i suoi personaggi, la prima assoluta Os caminhos de Garibaldi na America ispirate al libro portoghese trovato per caso da Enzo Favata a Rio de Janeiro,ha descritto con sguardo disincantato non tanto Garibaldi, eroe, ma quello quasi eremita di Caprera. L’opera sinfonica jazz Voyage en Sardaigne Orchestra che apriva la prima edizione del festival e ripresentato in occasione del decennale, organico composto da valenti musicisti con l’orchestra d’archi, Coro Cuncordu e Tenore de Orosei che si amalgamo in un linguaggio unico tra tradizione, musica classica e jazz, nato dalla lettura del testo pubblicato nel 1826 a Parigi di Alberto Ferrero Voyage en Sardaigne
La suggestione del tramonto sulle rocce di Capo Testa ha accolto un incontro tra le tradizoni vocali di Sardegna e Corsica. Daniele Giallara e Bruno Maludrottu alla chitarra hanno offerto una panoramica canora delle diverse zone dell’isola. L’intensità della polifonia di oltre mare è stata rappresentata dagli U Spartimu, coro di Ajaccio. Nell’alternare sacro e profano non sono mai venuti meno alla profondità dell’emozione.

Musica sulle Bocche non è stata solo occasione per conoscere una Sardegna moderna e atavica,Os_caminhos ma anche per godere di altri paesaggi musicali. I Timbales gruppo di percussionisti brasiliani hanno ritmato per le strade e per le spiagge. Infinita quartet progetto originale tra Finlandia e Italia con Sid Hilde (pianoforte), Massimo Carboni (saxes), Tero Saarti (tromba, flicorno), Paolo Spanu (contrabasso), Gianni Filindeu (batteria). Jazz italiano ha superato la paura dell’essere minore, ormai ha una propria identità nel panorama internazionale.Nell’intimità del Chiostro il duo formato da Marco Colonna (clarinetto basso) e Ivano Nardi (batteria) e la loro “The better way” propone una visione della musica come momento aggregativo e quindi anche come militanza, coniugazione tra jazz e brani di lotta.
La sera seguente nello stesso spazio ha galleggiato armonia e sensibilità con il trio Stefano Battaglia (pianoforte), Salvatore Maiore (contrabasso), Robero Dani (batteria). Una batteria in sordina ha sostenuto l’unisono emotivo del pianoforte e contrabasso capaci di creare una sonorità densa e avvolgente.

Il concerto di Egebrto Gismonti ha chiuso il festival all’alba del 30 agosto sulla spiaggia di Rena Bianca di fronte alle Bocche di Bonifacio. Mentre il sole sorgeva il grande artista brasiliano ha intessuto, prima alla chitarra e poi al pianoforte, un dialogo profondo con il mare e l’emozioni del nuovo giorno.

Si può solo augurare lunga vita a Musica sulle Bocche, nonostante le diffcoltà dovute ai tagli dei finanziamenti pubblici, perchè ha condotto splendidamente il pubblico in un viaggio di scoperta.

Maria Luisa Bruschetini

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