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Le favole di Alessandra Fusi

shiba
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaSulle pareti di una famosa discoteca di Roma, il Rising Love (Via delle Conce 14), tra le luci delle proiezioni e la musica di una serata che si muove tra il rock dei Rant Buster Casey e gli esperimenti sonori di My Bar Noir, le favole di Alessandra Fusi mi hanno fatto ricordare le immagini dei trailer dell’ultimo film di T. Burton, Alice nel Paese delle meraviglie, che sto aspettando con ansia.

Animali che coccolano bambini minuti, strane donnine con gli occhioni enormi e la bocca che si chiude in un cuore, dita lunghe e affusolate e colori morbidi incastonati in cornici barocche o con richiami di fine settecento. Sembra di trovarsi tra le pagine di un libro… I personaggi di Chloes_hairdressing_Alessandra_FusiAlessandra Fusi sono così vivi che sembrano uscire dalla tela e venirti incontro per trascinarti in quel mondo di favola. L’arte diventa come il Bianconiglio per Alice, ci porta in un mondo da interpretare e capire, ma un mondo che ci appartiene già nel nostro inconscio.
La Fusi è una delle prime artiste che ho avuto modo di scoprire nei miei percorsi d’arte nella città di Roma. Espone nei locali più famosi della città, come nella gallerie Zenzero e Mondo Pop, nel concept store Temporary Love. I gesti morbidi dei suoi quadri ricordano le favole nel vero senso del termine, i personaggi vengono fuori dall’immaginazione e sono le distorsioni di un caleidoscopio usato da un bambino.
Non ci sono molti riferimenti ai manga nella sua tecnica, le citazioni sono piuttosto alla scuola francese, che la Fusi tiene a sottolineare anche nei titolo delle sue opere, come le cornici che sceglie per incastonare i sui cammei che sono quasi sempre in stile Napolene III.
Un mondo antico quello della Fusi, un mondo, in cui ci possiamo rifugiare perché riusciamo a riconoscere il buono e forse il cattivo, il diverso diventa buffo e le particolarità si trasformano in poesia. Ecco come si esprime la favola con le immagini!

L’illustrazione non è mai stata considerata una forma espressiva libera e indefessa. Sempre legata ad una traccia, ad un tema ad una storia, questo legame ha sempre levato all’arte dell’illustrazione il merito di saper interpretare la parola, la poesia e le storie in generale. Ma quando Alessandra Fusi Protege_moi_Alessandra_Fusisi dedica all’illustrazione, i suoi disegni vengono usati per raccontare le favole di Le bel uniforme gris (Editions Anna Chanel) e Tra la terra e l’acqua (Zampanera), lo fa come i suoi predecessori illustri.
Recente è la pubblicazione di Donzelli di una raccolta di favole di Jean De La Fontaine con illustrazioni di Marc Chagall. Il poeta del blu, aveva usato i suoi sogni per illustrare le poesie del paese che lo aveva accolto, la Francia. Le sue sono illustrazioni lontane dalle classiche incisioni e regalano alle favole la prospettiva del sogno.
In questo c’è una grande comunanza con la Fusi. La giovane artista ci ricorda l’illustrazione classica, ma le sue fantasie sono forti e particolari come quelle di Burton, la sua arte si muove sul nuovo stile che parte da Los Angeles, quello del Pop Surrealismo, città che ha accolto un mostra della nostra artista.
Alessandra Fusi ci regala un’arte da sogno, un’arte che ci fa ritornare bambini. Che sa riportare all’idea che la favola ha nella sua essenza, quella di un tempo immobile che si ripete.
Fino all’11 febbraio 2010, la mostra delle opere di Alessandra Fusi, a cura di Silvia Bagnacani, Les choses chuettes, sarà ospite del Rising Love.

Rossana Calbi

Alessandra Fusi, arti visive, martelive, martemagazine, rubrica Graffi(a)ti ad arte, Shiba

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