L’arte si fece infanzia
[ARTI VISIVE]
ROMA- Fino al 22 febbraio 2010 presso la Galleria Tartaglia di Roma sarà possibile visitare la mostra Quando l’arte si fece infanzia, una collettiva di artisti riuniti sotto un unico desiderio: usare la loro creatività per descrivere i volti e i momenti dell’infanzia.
Trenta sono le opere esposte presso la Galleria Tartaglia, la quale per l’occasione ha raggruppato tele allocromatiche che a loro volta si intrecciano a fotografie di bambini che sognano ad occhi chiusi, bimbi che giocano in riva al mare e oggetti che richiamano la mente a terreni spaziali e temporali della nostra fanciullezza. Queste cartoline di un luogo remoto, e a tratti disperso se confrontato alla realtà, sono le opere di Maurizio Attisani, Stefano Davidson, Beppe Francesconi, Elena Givone, Carlo Grosso, Bernadette Haouy, Bertina Lopes, Franco Mioni, Francesco Tomei e Renzo Verdone, realizzate secondo tecniche e materiali differenti.
Gli sguardi di questi artisti si soffermano su attimi che catturano la naturalezza e la spontaneità dei gesti infantili, con lo scopo di emulare nella realizzazione delle loro opere la gestualità tipica dei bambini: l’artista si apre all’universo dell’infanzia per riscoprire le sue origini, semplici, essenziali e prive di costrizioni.
I bambini che prendono forma attraverso la creazione artistica raccontano agli adulti che li osservano quelle fiabe che, sebbene siano i cardini della nostra esistenza, la vita quotidiana tenta di sopprimere; le forme che si esprimono tramite i colori penetrano nell’intimità dello spettatore che, spogliandosi dei confini e dei pregiudizi, si lascia attraversare dalla vitalità dei sogni dei fanciulli, i quali si cibano di libertà e gioco. L’artista che sceglie di esprimere se stesso con l’infanzia diventa consapevole di un rapporto profondo con essa dal momento in cui la dolcezza e l’ingenuità si scatenano lungo il percorso dei ricordi che conduce alla visione familiare. I colori, le forme e le sensazioni compongono l’essenza dell’arte e se tali ingredienti vengono mischiati al rumore del gioco allora l’arte penetra l’intimità di chi ad essa si accosta.
La Galleria Tartaglia, la quale intende sottolineare l’importanza dei diritti all’infanzia e all’adolescenza, conta di devolvere il 10% degli incassi provenienti dalla vendita delle opere in favore di Emergency che opera ad Haiti. Un impegno teso a ricordare come spesso l’infanzia voglia dire mettere il gioco e la libertà, che spettano ad ogni bambino, in secondo piano rispetto alla sopravvivenza. Un motivo in più per dare voce a chi non vede la speranza.
Eva Di Tullio
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