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Generazione X: Giovanni Truppi + Naïf Hérin + Paola Turci

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[MUSICA]

NewLgGenerazioneX3ROMA- Secondo appuntamento per i lettori di MArteMagazine con Generazione X, la rassegna-laboratorio che, nell’ultima settimana di gennaio, ha visto esibirsi sul prestigioso palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma alcune tra le migliori promesse – qualcuna già parzialmente mantenuta – della giovane musica italiana.

Abbiamo deciso di continuare a seguire quest’avventura in quanto consapevoli dell’importanza di coltivare e ampliare le occasioni per i nostri giovani artisti, troppo spesso costretti in spazi limitati e poco visibili.
Chi conosce la manifestazione conosce anche l’articolazione delle serate: tre artisti per più di due ore di musica; uno emergente scelto in collaborazione con laRepubblicaRoma.it, e un artista sulla via del successo accompagnato da un padrino o una madrina d’eccezione.
Lo scorso 27 gennaio, presso il Teatro Studio dell’Auditorium di Roma si è tenuta l’ultima serata della quinta edizione di Generazione X; e anche stavolta il livello degli artisti era notevole.

Ad aprire la serata, Giovanni Truppi, classe 1981. Sale sul palco solo con la sua chitarra, dandogiovanni-truppi l’impressione di essere lì quasi per caso. Impressione quanto mai sbagliata. “Dormiamo nudi” è molto più che una canzone d’amore. Di canzoni d’amore ce ne sono tante, anzi troppe. Ma solo alcune arrivano dove devono arrivare; altre si canticchiano in superficie, e hanno la durata di una stagione, anzi di una mezza stagione. Che tra l’altro, si dice non esista nemmeno più.
Subito dopo Giovanni Truppi, sale sul palco Naïf Hérin, anche lei classe 1981, valdostana.

L’occasione è di quelle da ricordare. Naïf ha scelto proprio Generazione X per presentare il suo quinto lavoro, …è tempo di raccolto!, uscito per la TdE ProductionZ, casa discografica da lei stessa fondata qualche anno fa, e presso la quale ha pubblicato anche i suoi dischi precedenti.
Con un curriculum musicale di tutto rispetto, Naïf Hérin è sicura e padrona del palco, di quello spazio che la separa e la avvicina al suo pubblico. Ma è padrona anche e soprattutto della sua chitarra e della sua voce cristallina che riempie la sala. Si comincia con “Io sono il mare”, brano contenuto nel suo ultimo lavoro, e vincitore dell’ultima edizione (2009) di Musicultura. Continua con “Oui, maman”, racconto di un tipico rapporto madre-figlia in cui amore, attenzione e controllo naifsi fondono in modo inestricabile; lasciandoci però con un sorriso.
Le atmosfere create da Naïf Hérin sono giocose, a cavallo tra cantautorato e funky, come lei stessa si definisce; con una ammiccante sfumatura “poppettara”, aggiungiamo noi.
L’artista valdostana si muove a cavallo tra Italia e Francia: probabile conseguenza della sua provenienza geografica di confine. Introducendo la scanzonata e divertente “Faites du bruit”, la presenta come il suo primo singolo – tratto dall’ultimo lavoro –, in uscita in Francia il prossimo 22 marzo.
Non solo sorrisi: Naïf ci commuove con la struggente “I tuoi sogni”, regalandoci anche un saggio delle sue ottime capacità vocali.
È il momento della sua madrina, Paola Turci, con la quale duetta sulle note di “Sai che è un attimo”, celebre pezzo dell’artista romana.
Dopo essere rimasta di nuovo sola sul palco, Naïf Hérin continua il suo spettacolo – perché di spettacolo si tratta –, e canta una personalissima versione de “Il cielo in una stanza”, cui segue un’altrettanto personale riedizione di “Just a gigolò”.
Lunghi e caldi applausi chiudono la serata, e abbiamo di nuovo l’impressione di aver visto qualcuno di cui probabilmente sentiremo ancora parlare.

Chiara Macchiarulo

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