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Sfilare nell’arte

shiba
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaAll’Akab, locale “in” della Capitale, il 16 ottobre scorso, si è dato il via al concorso Sfilare nell’arte. L’ennesimo?  Forse… E in fondo che c’è di male? Se ci sono tanti concorsi artistici, più o meno importanti, vuol dire che ci sono tanti artisti che vogliono presentarsi e se c’è tanta arte che meriterebbe di rimanere nella testa di chi la pensa, altra ha bisogno di urlare la sua presenza.

Per rispondere a questa esigenza, Viola Cinti e Riccardo Pinto hanno dato vita ad un nuovo Gabriele_Mastroddi1concorso che combina l’arte con la moda e la musica. Sette tappe che si svilupperanno fino a giugno, tutte all’Akab, forse ci sarà un sorpresa nella location finale. Ma questa è un’indiscrezione e io non dovrei farne parola con nessuno. So che saprete mantenere il segreto…
I sette appuntamenti sono stati divisi in altrettante esposizioni: le arti visive troneggiano.
Il 16 ottobre, la scultura e il design hanno invaso la sala sotterranea dell’Akab. Seguiranno fotografia e pittura e nelle prossime date queste stesse arti si ripresenteranno. Ogni sera un vincitore per individuarne uno nella serata finale, in cui si svelerà il nome dell’evento. Sarà la moda ad essere la protagonista principale dell’ultima serata! La moda che sfilerà tra le più belle fotografie e sculture. Sarà la moda che avrà “come cornice” e sfondo i quadri degli artisti arrivati in finale.

Un progetto organizzato da giovani per supportare quello che è il mondo artistico contemporaneo. Il linguaggio è immediato. Le serate sono accompagnate dalla musica e il pubblico può votare le opere in concorso. Anche se la giuria tecnica, nella prima serata tutta al femminile, ha quel quid in più per dare risalto alle scelte fatte.
Avrei voluto essere una mosca e sentire i discorsi delle giurate mentre sceglievano chi avrebbe avuto il podio serale. Erano così intellettualmente compite, o esprimevano i loro giudizi come si fa in un qualsiasi concorso, cioè alzando la voce e combattendo per il proprio preferito? Divertente l’immagine di più donne che si dimenano per far vincere un artista piuttosto che un altro. L’antitesi totale del tifo calcistico.
Le nostre signore assieme al pubblico hanno scelto: Gabriele Mastroddi, l’uomo del ferro, in tutti i sensi.

Mastroddi si aggirava nella sala e io stessa l’ho preso per un buttafuori. Alto, spalle larghe da culturista, questo statuario scultore plasma il ferro per farne uscire figure caratteristiche. Un tocco di gotico, qualche richiamo cinematografico e non solo, c’è tutto il mondo dei cartoni animati nelle sue figurine, e poi la ricerca intellettuale dell’io. Ossa che si straziano in una ricerca, lo sguardo non è all’esterno del sé, ma al suo interno. Per questo c’è il logorio. Il ferro qui non implica nessuna forza, solo uno esoscheletro che è pronto a cadere. Gabriele è senza dubbio una rivelazione. Rivelazione che i curatori dell’evento Sfilare nell’arte hanno saputo trovare anche fuori dai confini regionali. Mastroddi è abruzzese.
Si trascorre una serata votando il proprio artista preferito, si ascolta un concerto live e si torna a casa con una scoperta in più. Combinare l’arte al divertimento può risultare una chiave di volta per la cultura emergente e non solo.

Rossana Calbi

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