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Apre il MAXXI

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[ARTI VISIVE]

5-maxxi-dialoghiconlacitt-fotoparc-rgalassoROMA- Eccolo, in tutta la sua grandezza, dopo sei anni dalla posa della prima pietra. Un enorme spazio su tre livelli in vetro, acciaio e cemento. Una struttura imponente per la gioia dei fotografi, ancora semivuota per la sorpresa dei primi visitatori. Il MAXXI- Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, vede finalmente la luce, tra brindisi e plausi, nell’apertura straordinaria avvenuta a Roma lo scorso fine settimana.

E lo fa nel quartiere Flaminio, a due passi da un altro importante gioiellino architettonico: l’Auditorium Parco della Musica progettato da Renzo Piano.
Per i profani, si tratta di uno dei più grandi musei di arte contemporanea nel mondo. E a progettarlo è stata una donna, l’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid, vincitrice, dieci anni fa, del concorso internazionale indetto per la progettazione del museo.
«Non posso credere che alla fine ce l’abbiamo fatta», sono le sue prime parole. L’idea è stata quella di una realizzazione come campo urbano, in cui l’attenzione al progetto si intreccia con l’attenzione al paesaggio e alla sua capacità di evolversi nel futuro. Lo definisce “progetto umile” maxxiper riferirsi alla mancanza di effetti speciali, ma, pensando ai numeri, l’aggettivo non rende merito alla gigantesca operazione: la struttura occupa una superficie totale di 29.000 metri quadri e una espositiva di 10.000. Costo totale dell’opera: 150 milioni contro una previsione iniziale di 57. Probabilmente la connotazione materna data dalla Hadid è da imputare al fatto che la sua opera è stata realizzata solo per il 65%; il restante non è stato ancora costruito per mancanza di finanziamenti e, probabilmente, non si farà mai.

Sarà un centro di cultura e sperimentazione a 360°. Contenitore di due istituzioni, il MAXXI Arte e il MAXXI Architettura con una collezione che conta finora 350 opere e 75.000 disegni: da Boetti a Warhol, da Carlo Scarpa a Pierluigi Nervi. Il contenuto, che sarà arricchito nei prossimi mesi, potrà essere incrementato anche attraverso l’acquisizione diretta di opere tramite progetti di committenza, donazioni o affidamenti.
«È una tappa importante per la cultura del nostro Paese – afferma il ministro dei Beni culturali Sandro BondiRoma non sarà più soltanto la culla dell’arte del passato ma diventerà testimone dell’arte contemporanea». Un salto verso il futuro per tutta l’Italia quindi. «Uno dei compiti del MAXXI sarà quello di rappresentare l’Italia all’estero con la sua creatività. Tenendo però presente che questo  è il Museo italiano dell’arte contemporanea e non il Museo dell’arte contemporanea italiana», è la precisazione di Pio Baldi, presidente della Fondazione per il MAXXI.

006272-01Uno spazio senza confini, nudo e crudo così come concepito dalla sua creatrice, donna architetto di successo (vincitrice del Premio Pritzker) in un settore dominato quasi esclusivamente dagli uomini. Il suo è uno stile fatto di bianco e nero, pareti spezzate, cemento a vista e illuminazioni artificiali. In un percorso personale che ogni visitatore dovrà trovare perché, secondo la Hadid, «i musei sono fatti per camminarci dentro e non devono essere qualcosa di statico».
Non è priva di senso quindi la scelta di dare inizialmente il giusto spazio all’opera architettonica, aspettando la prossima primavera per l’apertura ufficiale. Intanto la “macchina MAXXI”, che costerà dagli otto ai dieci milioni di euro l’anno, ha già iniziato a scaldare i motori. L’installazione coreografica della tedesca Sasha Waltz ha aperto il ciclo MAXXI vede la luce, che seguirà il conto alla rovescia verso la definitiva apertura del museo. Sempre con l’occhio supervisore dell’architetto, pronta a controllare che nel suo MAXXI non si facciano «cose strane».

Teresa Gentile

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