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Traslochi ad Arte presenta ‘Il nudo’

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[MULTIARTE]

Flyer_Il_nudoROMA – Pittura, teatro, musica, letteratura ed altre arti si incontrano, si intrecciano, si confrontano e contaminano a vicenda, avvolgendo e coinvolgendo il pubblico in eventi unici e multiformi che invadono e rivestono spazi non convenzionali ad ogni tappa del viaggio che Traslochi ad Arte percorre, visitando e sperimentando temi ogni volta diversi.


Il 5 luglio scorso è stata la volta de Il nudo, protagonista della serata al caffè Faenas di Roma, nell’interpretazione e l’immaginario di una ventina di artisti con le loro opere ed esibizioni.
Negli ampi spazi interni ed esterni del locale, colorati dalle opere finite o in fieri degli artisti figurativi, uno spettacolo in fluido divenire, accompagnato dagli attori-mimi che provocavano i sensi del pubblico con i loro giochi, portandolo quasi per mano da un’esibizione all’altra, tra musica, teatro e letteratura.

Il nudo etereo e delicato di un’anima quasi ancestrale pare quello evocato dalle affascinanti note dei Nu-Duo, con l’incantevole e suadente voce di Nora Tigges che ha interpretato melodie ispirate ad antichi canti popolari dell’area mediterranea, dialogando con gli armonici prodotti dall’acciaio intonato dell’Hang drum di Sergio Chiesura, percussionista e costruttore di strumenti musicali. Con il semplice tocco delle dita, questo piccolo strumento di recente creazione svizzera, evoluzione convessa del caraibico steel drum, produce sonorità dall’antico sapore orientale e di una incredibile varietà di timbro ed estensione, in grado di toccare le corde più profonde dell’animo umano. 05072009282

Anime messe a nudo anche quelle rappresentate dagli attori della compagnia UranusmoonSimone Alessandria, Alessandro Bernabei, Daria Mariotti, Sonia Scorti, Linda Sessa e Agostino Terranova, che con cinque corti teatrali si sono alternati ed intrecciati, dal centro della terrazza al palco, percorrendo gli spazi della tragedia, della commedia e del dialogo interiore.

E ancora variazioni sul tema del nudo con la lettura di testi inediti, di Agostino Terranova e Agostina Bevilacqua, e le proiezioni d video curati da Fabio Imperiale, Marianna PisanuAndrea Angeletti (che ha esposto anche delle sue foto), dove le immagini di corpi dipinti con frasi diventano quasi manifesto della contaminazione tra le arti, unendo in un’opera unica la pittura, la fotografia, il teatro e la letteratura.

Molti gli artisti che hanno contribuito alla creazione dell’allestimento scenico della serata, esponendo con le loro opere la propria visione del nudo. Diversi tra loro per stile e tecnica, ma accomunati da un percorso di continua ricerca e sperimentazione e dallo studio prevalentemente sul corpo femminile. Solo Francesca Mariani ha proposto un interessante nudo maschile, realizzato su lastra metallica, insieme ad una rielaborazione delle donne di Avignone di Picasso.
Dalle forme stilizzate e rotonde le belle sculture di Isa Biasini, che sperimenta materiali diversi, come corde da barca indurite e dipinte, con risultati sorprendenti.
Ispirata al bondage la scelta di Agata Anna Szczyglowsk, di origini polacche, che studia gli effetti della luminosità in un bel quadro nel quale la luce inonda l’immagine e taglia e trasfigura il corpo, sfumandone i contorni.

barbara_soligonFrutto di una sperimentazione della materia anche la bellissima opera di Barbara Soligon, realizzata in tecnica mista, acrilico e pietra pomice, con l’aggiunta di matite colorate, gessetti e altri materiali, con un effetto di grande impatto visivo ed emotivo. L’opera fa parte di una serie nella quale la pittrice voleva ottenere l’effetto contrario dell’arte figurativa tradizionale, mettendo in evidenza ciò che quella nasconde, ovvero il segno: ‘il disegno è fatto di segni, dai quali nasce l’immagine, allora facciamolo emergere!’ Commenta. Il suo percorso artistico l’ha successivamente portata alla scelta del colore intenso unito ad un segno sempre più netto e marcato per poi giungere ad un bianco e nero totale, senza segni e quasi privo di ombre.

‘Ma la ricerca continua… e chissà dove mi porterà in futuro!’
Altro genere di sperimentazione quello di Eleonora Gianfermi, che utilizza molto abilmente la decorazione, ad esempio, di ingrandimenti fotografici o manifesti pubblicitari per la sua espressione, alla ricerca costante di nuovi materiali su cui dipingere, dal corpo umano al palcoscenico di un teatro.
Una caratteristica molto interessante dell’opera di Valeria Patrizi, dai colori forti e contrastanti, è invece l’utilizzo della grafia, soprattutto ad imitazione della scrittura araba, ispirato da un illuminante viaggio a Granada. Per Traslochi ad Arte, dal quadro l’artista ha portato la calligrafia sulla pelle, nel video realizzato per la serata e poi anche dal vivo, sul corpo delle attrici.VALERIA_PATRIZI
Tema principale delle sue opere è però lo studio del corpo di donna, al quale sta affiancando un approfondimento storico sulle figure femminili che hanno ispirato i grandi artisti della storia.
Anche Fabio Imperiale sperimenta tecniche diverse e nuovi materiali alla ricerca di uno stile che lo soddisfi sempre di più. Dalla tecnica ad olio, che rende molto bene colori e immagini ma produce opere un po’ monodimensionali, è passato a lavorare su tele preparate con fondo di gesso che gli permettono di ottenere un effetto a rilievo, molto più caldo e incisivo.
Nelle sue interessanti tele l’artista lavora sul contrasto tra luci ed ombre, curando i dettagli figurativi che lo colpiscono o affascinano e lasciando il resto più astratto. Con molti richiami alla pop-art, utilizza anche inserti di ritagli di giornali o altri materiali.

L’impegno in un percorso di studio continuo sulla storia dell’arte oltre che nella sperimentazione personale accomuna Fabio Imperiale, Eleonora Gianfermi e Valeria Patrizi, che hanno da poco aperto, insieme, il laboratorio La Branca, al Pigneto, il nuovo ‘quartiere latino’ di Roma. I tre giovani hanno l’intenzione di aprirne l’ingresso al pubblico, per creare uno spazio in cui sia possibile per tutti osservare da vicino non solo le opere finite ma anche le varie fasi di lavorazione e creazione.
Senza dubbio, per tutti gli artisti coinvolti, l’esperienza con Traslochi ad Arte è una continua fonte di ispirazione e di stimolo all’innovazione, grazie al confronto tra stili e generi diversi che genera la contaminazione. E a trarne beneficio non è solo l’arte ma anche il pubblico!

Emanuela Meschini

Emanuela Meschini, letteratura, martelive, martemagazine, musica, nudo, pittura, teatro, Traslochi ad Arte

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