Pigmenti: tracce di futuro sostenibile
[ARTI VISIVE]

Sorto nella seconda metà dell’800, il quartiere Pigneto corrisponde ad una delle caratteristiche di molti quartieri romani, ovvero il suo rappresentare la semplicità e la popolarità di molte famiglie che nel quartiere hanno costruito la propria vita ed il proprio futuro.
Proprio in virtù di tale peculiarità sono stati esposti i risultati dei progetti di riqualificazione degli

Lo scopo dell’evento è stato quello di fare uscire l’architettura dallo studio in modo tale da rendersi fruibile a tutti gli abitanti del quartiere e a coloro che hanno partecipato alla manifestazione i quali hanno avuto modo di confrontare lo stato esistente delle zone interessate allo studio e quello potenzialmente futuro qualora fossero possibili gli interventi di riqualificazione avanzati dagli studenti.
Il confronto artistico tra il Pigneto di oggi e quello che potrebbe sorgere grazie all’introduzione e al rifacimento di spazi abitati già esistenti al fine di migliorarne la qualità, tenendo sempre d’occhio i consumi energetici, è stato contrassegnato da una serie di esposizioni dislocate all’interno dell’area pedonale e nelle piazze del quartiere raccontate degli studenti che ne hanno realizzato gli studi.
Gli studi presentati erano posti su dei pannelli di cartone alveolare riciclato e pronto per essere nuovamente riciclato e dunque destinato ad uso futuro, così da incoraggiare l’espansione di una coscienza ecologica che nasce dall’idea di arrivare a concepire un quartiere ad impatto zero.
Inoltre, le esposizioni sono state accompagnati da suoni festosi come l’esilarante e coinvolgente musica dei MurgaPatasArriba e il concerto dei Minim’art, nonché le istallazioni a cura di Mook Design, ma anche la realizzazione di un grande laboratorio per i più piccoli così da lasciare spazio ad ogni interpretazione del concetto di sostenibilità e originalità di cui l’architettura della nostra città ha bisogno.
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