Jazzando 2009
IV serata: Pilot X-U e Pierre Bastien (P. D’Angelo)
Suoni acidi e sperimentali accompagnati dall’esibizione rigorosamente improvvisata di quattro allievi dell’Accademia Nazionale di Danza.
I Pilot X-U propongono sonorizzazioni di musica elettronica e improvvisazioni free jazz in cui, attraverso la chitarra di Francesco Perissi, l’esecuzione viene arricchita con un tocco di sound rock.
I quattro ballerini con i loro movimenti scoordinati, tipici dell’improvvisazione di danza contemporanea, apportano degli elementi affascinanti che rendono l’ascolto del concerto ancora più piacevole.
Alcuni dei danzatori, facendosi coinvolgere dalle melodie frenetiche, si sono arrampicati a piedi nudi sui muri e sulle poltrone della sala, facendo si che ci fosse anche maggiore partecipazione da parte del pubblico.
Ma cosa accade quando un musicista ricerca dei suoni che nessuno strumento musicale produce? Si costruisce gli strumenti. Pierre Bastien, infatti, crea i suoi strumenti con materiali insoliti, che danno suoni quasi “orchestrali” per un’esibizione che ha dell’ipnotizzante.
Un giradischi che, oltre a contenere il classico vinile, viene utilizzato come “propulsore” per un’insieme di flauti fusi. Elastici che producono suoni simile alle corde di un contrabbasso scordato, asticelle che battono sul legno grazie all’immissione di aria e tanti altri marchingegni che donano suggestione all’esibizione.
Il tutto avviene al buio con l’apporto di telecamere puntate sulle creazioni di Bastien per dare la possibilità allo spettatore, attraverso un grosso schermo, di avere visibilità sul loro funzionamento. A tutto ciò aggiunge una tromba a tratti suonata in maniera canonica e in altri momenti arricchita con un tubo inserito all’interno di un bicchiere colmo d’acqua.
Che dire dell’artigiano del suono se non che sembra di assistere ai giochi di un bimbo un po’ cresciuto? Utilizza un linguaggio particolare e suggestivo non diretto ma sicuramente interessante e curioso. Il suo spettacolo Mecanium è un misto tra poesia e automazione, circonda l’ambiente di atmosfere magnetiche, riescendo a dare dimostrazione di come si possa produrre musica utilizzando materiali poveri.
(Paola D’Angelo)