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Wogiagia_ Oggi bevo

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copertina_fronteCD MUSICA- Serata all’insegna del divertimento al Circolo degli Artisti. Suona un super gruppo (super vuole intendere i tanti musicisti che suonano sul palco che quasi sembra non bastare). Sono i Wogiagia, gruppo composto da tre voci di cui due donne: Germana “Rastalady” Gallorini e Giulia “Rambow” Di Giampasquale e alla voce principale Savino “Erpremessa” Bonito, tastiere suonate da Giorgio Paccariè,chitarre strimpellate da Andrea “Tosh” Usai, basso usurato da Giulio “Genius” Scarpato, percussioni suonate dal ritmo interiore di Francesco “Medusa” Principini, batteria picchiata da Gaetano “Tano” De Carli, i tre sax rispettivamente nelle mani di Piero “Makarena” Cacace, Claudio “Mekkano” Giusti e Chicco Montisano, trombone maneggiato da Simone Pederzoli. Il tutto è diretto alla regia da Giordano “Braccio de ferro” Pastorini.

Il live piace subito al pubblico presente in quanto è la giusta formula musicale che unisce perfettamente il reggae, il funk, il soul, i ritmi e i temi attuali del nostro mondo: canzoni d’amore, canzoni di gelosia, canzoni di protesta per la società che va a rotoli, veri e propri inni alla gioia e alla libertà. Menomale che qualcuno scrive sempre questo tipo di musica, perché ultimamente ci sono veramente pochi gruppi che riescono a trattare tematiche forti e passarle al pubblico per mezzo della musica. La serata era anche un trampolino di lancio per il nuovo disco edito dalla Lumiere de Nuit Records. Già dai primi brani il banchetto allestito per la vendita dei cd, magliette e accessori vari è stato assalito dalla gente.

Il cd propone quindici nuovi brani del gruppo.
Si apre con l’intro “Pietra che rotola”,che intona subito un ritornello che “obbliga” ad ascoltare questa musica “che dà la scossa”. La title track “Oggi bevo” è dedicata ai mali peggiori che il nostro povero paese sta sopportando, e l’unica cosa che si può fare, come canta “Erpremessa” è brindarci sopra. “Mamacita Klandestina”, cantata in spagnolo su una rilassante base che mescola reggae e suoni latini, introduce la questione molto toccante della clandestinità.
Si preme sul pedale ska movimentato per “La rete delle rate”, che scherzosamente cerca di far capire al buon consumatore che non si può solo comprare e indebitarsi fino al collo. Intelligente. Si continua  con “No comment”, dedicata a quelle persone che non capiscono il lavoro degli artisti.
Si ritorna al reggae lussureggiante di buone emozioni e pieno d’amore per la canzone romantica del disco Per te Per me. Da dedicare. Si continua volentieri l’ascolto con “Click”, funkeggiante viaggio interiore fra paranoie personali e interiorità nascosta. “Epidirale” scorre in levare per raccontare.

Si ritorna poi alle radici reggae tinte di soul con “Senza Ragione: razionalità, emozioni e sogni. Poi una strumentale “Kabab” che viaggia fra funk, ska e suoni arabeggianti. “A.A.A.” racconta il tema della timidezza, della propria personalità  per la conquista di una donna, qualunque essa sia, per parlare, confessarsi, riuscire a sbloccare se stessi. “Il passante casuale” (per me una delle canzoni con la tematica più interessante) cioè la visione della vita di una persona che non deve essere, come dice il titolo, casuale: ognuno deve cercare di lasciar qualcosa in dono a chi incontra,e non esser solo passivo alla vita come ci viene fatto credere che sia giusto.
Altra canzone dal tema attualissimo:le morti sul lavoro. “Non si può fare” infatti parla di come questo non può essere giusto, visto che il lavoro serve a vivere, non a morire. Inno anti TV e pro controinformazione, per scoprire cosa ci può essere tra le righe se non si legge solo all’apparenza,è “Tra le righe”.
Ultimo pezzo che chiude il disco è “Qualcosa cambierà”, chitarra, piccole percussioni e melodie incantevoli per un brano che, dedicato a qualcuno di speciale (Caterina), vuole augurare il più bel mondo possibile, le più belle emozioni immaginabili, la gioia più indescrivibile e profonda. Incantevole. Piccola sorpresa in fondo al disco.
Due punti a favore di questo gruppo: l’autofinanziamento che ha permesso la realizzazione di questo disco e il fatto che loro stessi danno la possibilità di masterizzare il cd per diffondere emozioni anche a chi dà loro poco credito o per chi non può permettersene l’acquisto.
Nel complesso quasi ottimo…

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