I vegetariani lo fanno meglio?!

[ARTI VISIVE]

ROMA- Che essere vegetariani fosse salutare per il nostro organismo e soprattutto per i nostri amici animali lo sapevamo già da tempo, ma che addirittura i vegetariani abbiano delle doti peccaminose ci lascia davvero senza parole. Eppure secondo una ricerca della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), un’associazione no-profit americana che si occupa della difesa degli animali, i vegetariani risultano avere uno sviluppata sensualità di gran lunga superiore ai non vegetariani, che risultano invece essere troppo noiosi sotto le lenzuola.

I risultati della ricerca sono stati elaborati e trasformati in una raccolta di opere d’arte dal titolo ammiccante, I vegetariani lo fanno meglio!, esposte fino al 30 Giugno presso lo storico RistoArte di via Margutta che, in occasione della celebrazione dei 30 anni di attività, è stato armoniosamente arricchito di quadri, sculture e fotografie appartenete a 18 artisti, molti dei quali italiani, sul tema del rapporto tra il sesso e il vegetarianesimo.
Lo scopo della mostra è quello di unire il gusto dell’arte e quello culinario attraverso forme e colori predisposti in maniera tale da rendere più fervida l’immaginazione dello spettatore che, intento a decodificarne le forme, riesce a scorgere il messaggio che queste esprimono attraverso la rappresentazione soprattutto di frutta ed ortaggi che donano un senso ironico alle opere.

Il legame tra il vegetarianesimo e l’opera d’arte può puntare l’attenzione dello spettatore verso quelle problematiche sociali che riguardano la difesa dei diritti degli animali di cui la PETA è divenuto portavoce da molto tempo anche se con molte critiche e che ci consentono di riflettere sul rapporto tra gli esseri umani e le altre creature viventi, di cui spesso si fa abuso, quando invece il vegetarianesimo ha come obiettivo quello di evitare la morte degli animali per nutrire gli uomini.
Nelle opere d’arte esposte per l’occasione presso il RistoArte i personaggi, uomini, animali, ortaggi e verdure, si muovono all’interno della cornice e dello spazio che delimita le loro forme quasi a creare un universo di simbologie che va oltre la rappresentazione scenica, un gioco metafisico in cui gli animali liberano i sensi e le passioni sopite e si trasformano in un mondo sensoriale che spazia tra sensualità e passione.
“Verrà un giorno in cui gli uomini considereranno l’uccisione degli animali come ora consideriamo quella degli uomini” diceva il grande Leonardo Da Vinci ed è forse un segno di grande sintonia tra il mondo dell’arte e quello del vegetarianesimo.