FotoGrafia-Festival Internazionale
[ARTI VISIVE]
ROMA- La sala Auditorium del Palazzo delle Esposizioni, lo scorso 28 maggio, ha aperto le porte a fotografi, giornalisti e non solo, presenti alla conferenza stampa inaugurale dell’ ottava edizione del Fotografia Festival Internazionale di Roma, che resterà apert al pubblico fino al 2 agosto 2009. La mostra, caratterizzata dalla collettiva di 29 fotografi viene accompagnata anche quest’anno dal Circuito: diverse gallerie della Capitale ospiteranno le opere degli obiettivi attivi di diversi fotografi creando una sorta di percorso fotografico.Immagini che scorrevano lente alle spalle dei partecipanti che hanno preso la parola durante la presentazione, mostravano alcuni degli scatti che la stessa mostra rivelerà nelle sue salette e che lasciano stupefatti, specie per la scelta degli oggetti o soggetti.
Scatti che irradiano sensazioni, fotografie difformi che rappresentano e rispondono al tema del Festival nelle modalità più svariate: La Gioia: visioni e rappresentazioni, questo, il titolo (del tema) scelto da Marco Delogu, curatore e direttore artistico di questo Festival, che ha presieduto la conferenza affiancato da U. Croppi ( Ass. alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma), Mario De Simoni (Direttore Generale Azienda Speciale Palaexpo) e J.-C. Sabatier (Direttore Marketing e Comunicazione Baume&Mercier) sponsor dello stesso Festival.
Questo Festival si presenta nuovo, fresco e in continua evoluzione.Un crescendo di novità, a partire dalle nuove modalità con cui vengono presentate le foto, che amplificano e si incontrano con le nuove forme di comunicazione.
Come per esempio gli scatti di Nan Goldin, vincitrice dell’ Hasselblad Award nel 2007, in veste di ospite, che presenta le sue fotografie sottoforma di slideshows. Una video installazione su quattro schemi in sincrono tra loro, mettono in scena i momenti immortalati dalla fotografa: rapporti di coppia, amanti, amici nelle loro vite borderline. Scene di vita, frangenti particolari che non lasciano indifferenti.
O ancora le fotografie di M. Dahlberg, che intitola il suo lavoro Partenze e arrivi, facendo ruotare intorno a questo il tema della gioia. Mette in rilievo soprattutto i volti della gente e i colori, che sono determinanti e significativi. Le sue foto rendono proprio l’idea della vicinanza e della distanza, delle partenze e degli arrivi, per l’appunto: persone che si rivedono, persone che si allontanano, un inverno freddo, una donna incinta…”un arrivo”.
Fernanda Veron con Ed ero vivo alla luce del sole: un mondo di paesaggi, che sprigionano calore in tutto e per tutto. E dove la terra, regina, con i suoi spazi, i suoi colori, la sua naturalità nelle diverse presentazioni, risulta essere espressiva e a suo modo dare gioia.
Ma queste sono solo alcune delle esposizioni dei 29 fotografi presenti con i loro capolavori.
Il Palazzo delle Esposizioni, offre anche la possibilità di vedere gli scatti rivolti alla Capitale, come quelli della mostra Roma occulta dell’ecuadoriano Geovanny Verdezoto, vincitore lo scorso anno del Premio LA – Fotografia; e Roma città di mezzo, una serie di immagini a colori da non perdere.
E non si può non menzionare il lavoro di Giorgio Barrerra, intitolato Attraverso la Finestra, in cui lo spettatore si sente davvero spettatore. Ritrae momenti di vita quotidiana, nelle diverse città europee soffermandosi su ciò che accade al di fuori delle abitazioni e quindi, al di quà della finestra, proprio come avviene nella vita reale.
Un exploit di visioni, immagini, momenti e sensazioni offre questa mostra, che non può essere semplicemente osservata o guardata. Le foto classiche, cartacee hanno sempre un certo fascino indiscutibile, ma l’innovazione apre nuove frontiere e prospettive: apriamo dunque i nostri occhi e le nostre menti a questa nuova visione fotografica del mondo e sul mondo.
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