Teatro nei Locali II
[TEATRO]
Per il secondo appuntamento di Teatro nei Locali, il 30 marzo si sono esibiti sul palcoscenico del MADS cinque nuovi gruppi, in concorso con altrettanti corti per contendersi l’opportunità di partecipare al MArteLive 2009, ormai alle porte.
Ad inaugurare la scena è la Compagnia Teatroinsieme con Ki ama sutra, un testo erotico – diretto da Carlo Cianfarini – che tenta di conquistare l’interesse del pubblico facendo leva su contenuti espliciti ed intenzionalmente scabrosi. Il tentativo, decisamente meno sconvolgente del previsto, si infrange contro i limiti di una recitazione cantilenante attraverso cui gli attori – Stefano Alori ed Anna Lisa Giardina – non riescono a dar vigore agli spunti potenzialmente pruriginosi dello spettacolo.
La seconda attrice chiamata a varcare la soglia del teatro si chiama Chiara Tomarelli e dimostra, invece, splendide doti interpretative messe alla prova con il monologo impegnato Madonne di Beslan che – a partire dai reportage di Anna Politkovskaja – ricostruisce i drammatici momenti vissuti dagli ostaggi nella scuola di Beslan. La tensione del testo, però, non mantiene il passo con quella della protagonista, generando un profondo dislivello tra le sue intenzioni drammatiche e le parole attraverso cui darvi espressione.
La formazione successiva, Metamorfosi Teatro, punta su una performance metaforica che si propone di tradurre nella breve parabola teatrale Vincere le dinamiche sociali che presiedono al comportamento del gruppo ed al suo rapporto con la figura del leader. L’interessante intuizione allegorica, tuttavia, non risulta adeguatamente valorizzata nella sua realizzazione scenica che appare viziata da una gratuita inflessione macchiettistica dei personaggi, interpretati da Enrico Carraro Moda, Paola Santamaria, Giusy Nazzaro e Lara Almerico.
Il programma riprende con la compagnia Industria Indipendente che affida a Roberto Rotondo l’onere di portare sul palcoscenico 8.10.88. Il monologo tratta la storia di Salvatore Santangelo, figlio claudicante di un ballerino mediocre che – nel pieno della sua infanzia – assiste alla catastrofica caduta del padre sul palcoscenico della Scala. Anche in questo caso la presenza scenica dell’attore non si impone in maniera convincente ed il brano stenta a comunicare efficacemente la propria ragion d’essere.
Decisamente più competitivo è il gruppo Bluebox Project che conclude la serata con una piccola perla di teatro dell’assurdo intitolata Prima. Giocata intorno ad una spirale di considerazioni ipnotiche intorno ai concetti assoluti di mai e sempre, la rappresentazione coinvolge una rosa di bravi attori – Susan El Sawi, Angelo Tantillo, Simone Moraldi, Corinna Castelli e Sergio Lo Gatto, anche regista del corto – capaci di costruire nel poco tempo a propria disposizione un’atmosfera affascinante e magnetica che innalza repentinamente il livello innovativo della serata.
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