MArteLive 2008 V serata: le nuove strade della sperimentazione
La quintessenza della multiculturalità
Quinta serata delle finali nazionali al MArteLive segnata da un evidente apertura nei confronti del diverso.
Ci si avvicina alla conclusione del concorso nazionale più innovativo nel panorama emergente italiano e proprio nella serata che ha segnato il giro di boa abbiamo ascoltato progetti musicali diversi, ma tutti con spunti interessanti.
Primi in ordine di apparizione Honeybird & The Birdies da Roma, progetto musicale che ha fatto della ricerca di sonorità diverse un must. Gli strumenti provenienti da diverse parti del mondo, così come l’uso di lingue anche inusuali sono la vera forza del progetto che ha però una base musicale non ancora consistente e definita. La tenuta scenica è sorprendente (Honeybird è davvero un personaggio!).
Secondi La Scientifica da Potenza. Sonorità notevoli, ricche di spunti di innovazione interessanti, il tutto trattato con estrema cura e ricercatezza di esecuzione. Un’ottima tecnica strumentale e un ensemble coinvolgente non possono però sopperire alla mancanza di testi incisivi che se ci fossero darebbero un carattere distintivo vincente al progetto globale.
Terzi Les Hardonik da Bologna. Carattere multietnico assai contaminato sia nella tecnica strumentale che nella parte melodica del progetto. Molto coinvolgenti e vivaci, non ci sono sembrati però particolarmente interessanti nella loro ricerca di innovazione, soprattutto perché avrebbero bisogno di lavorare di più sull’ensemble Live e sull’esecuzione del cantato che non ci è sembrata molto convincente.
Quarti A.G.M.O. Plax di Assemini (Cagliari). Hanno presentato un progetto musicale fatto di sonorità elettroniche molto anni ’70, ma con evidenti influenze provenienti dalla musica punk filo- sovietica (…) italiana di qualche tempo fa. Impatto scenico molto forte, che non manca anche di innovazione, ma hanno presentato una melodia piuttosto monocorde poco coinvolgente. Bisognerebbe lavorare un po’ di più sulla parte cantata.
Infine, i Senzaessenza di Carpineto Romano. Anche loro di forte impatto scenico (che è comunque in un live un elemento non trascurabile) e con una buona preparazione strumentale, passano fortemente per la presenza del cantante, abile calcatore di scena, ma che trasmette poca musicalità alla voce, oltre all’evidente carattere di cui è dotato. Testi non male, ma da rivedere.
Passo e chiudo in attesa di giungere alla prossima puntata del concorso. MArteSaluti “armonici” per tutti voi!
(Edyth Cristofaro)
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