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Samurai: ritorno al futuro

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viaggi[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

Niente si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma. Non è solo una teoria scientifica, ma un postulato fondamentale della storia. Postulato che molto spesso passa inosservato.
La mostra Samurai, presente a Milano fino al prossimo 2 giugno, testimonia in modo evidente questo presupposto con un accostamento che a qualcuno può sembrare un po’ azzardato. Quasi blasfemo. Negli appartamenti di Palazzo Reale sono posti, le une accanto agli altri, preziose armature dell’epoca samuraica giapponese e modelli in scala umana dei famosi robottoni che negli anni ’70 hanno esportato l’animazione del Sol Levante in Occidente.


Il trailer della mostra recita più o meno così: “il mondo dei samurai oltrepassa i confini del tempo“. E a giusta ragione. Non lo fa solo con questa bella mostra, per materializzarsi qui oggi. Il loro viaggio è molto più lungo. Non si ferma al presente, va oltre. La storia ispira la fantascienza, il passato scrive il futuro.
La mostra ci catapulta in un’epoca a cavallo tra il 1600 e il 1800, tra il periodo Azuchi Momoyama (1575 – 1603) e il periodo Edo (1603 – 1867). Le armature della Collezione Koelliker (che invidia signor Koelliker!!) sono state realizzate tutte intorno a questi anni. Per avere un’idea del mondo di quell’epoca ci sono i film del maestro Akira Kurosawa, ma anche la ricostruzione più recente, e sicuramente più nota, de “L”Ultimo Samurai”, con un superbo Ken Watanabe.

Samurai2Quella dei samurai è stata la casta guerriera, nobile, potente, riverita e temuta, che ha governato il Giappone a partire dall’istituzione del primo Bakufu (governo della tenda) nel 1192, ad opera del primo Shōgun (capo militare) Minamoto no Yoritomo. Ma non vi farò tutta la lezioncina di storia, sennò mi tocca cambiare titolo alla rubrica? Il nostro è pur sempre un viaggio. Immaginario, mistico, nelle nebbie del tempo, sui campi di battaglia che vedevano coinvolti i guerrieri samurai in lotte prettamente interne. Di fatto, il Giappone non è mai stato invaso da armate straniere. Sono dovuti passare direttamente alle atomiche per piegare un esercito dalla volontà e disciplina di ferro, nato dalle ceneri dell’antica casta guerriera, forgiato dalla tradizione samuraica.

Aggirarsi per le sale di Palazzo Reale, tra le 90 armature presenti e sapientemente disposte, è un viaggio nel tempo. I colori sono vividi. Ci sono corazze con lacci blu indaco, tessuti e sete arancioni, gialli sgargianti, lacche rosse e tanto, tanto oro. Da qui di capisce dove ha preso ispirazione il genio di molti stilisti giapponesi contemporanei, Kenzo in testa. Le maschere (Mempō) sono tremende. Le bocche digrignate spesso in un ghigno di disprezzo mettono in mostra canini aguzzi. Il pezzo forte dell’armatura è il Kabuto, l’elmo. Ornato di corna realistiche o stilizzate, draghi, emblemi araldici, il kabuto viene realizzato nelle forme più disparate: conchiglia, testa di orso, cranio rasato di monaco buddhista. Sempre con tratti esagerati, sopracciglia minacciose volutamente enfatizzate, come per terrorizzare il nemico da lontano.

Entrando nell’ultima sala della mostra si compie il quantum leap finale davvero d’effetto. Siamo proiettati direttamente nel futuro con Goldrake, Mazinga e Gundam a grandezza uomo. Sono loro gli eredi degli antichi samurai. Le teste, con le corna prominenti, le corazze d’acciaio, le spade laser sono tutte stilizzazioni futuribili delle antiche armature. I loro piloti sono i custodi dell’antico spirito. Non a caso il giovane eroe che manovrava Mazinga dal jet incapsulato nella testa del nostro robottone si chiama Koji Kabuto. Disposti a sacrificare tutto, giovinezza, amore e passioni, per combattere il nemico, gli eroi del domani sono in realtà una trasposizione del passato. Sono il modo che i Giapponesi hanno trovato (consciamente o meno) per far conoscere le loro tradizioni e lo spirito che le anima, spesso per noi difficile da comprendere. Lo hanno fatto lanciando anche un messaggio rassicurante: la dedizione, la disciplina e Samurai4l’abnegazione dei moderni guerrieri sono al servizio della Terra intera.
In onore dei nostri samurai passati, presenti e futuri, non ci resta che gridare a gran voce: BANZAI!! che significa 10mila anni ed è un augurio di lunga vita.

INFO SULLA MOSTRA SAMURAI
Sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, Palazzo Reale e la Fondazione Antonio Mazzotta presentano la prima grande mostra in Italia dedicata al complesso mondo dei samurai, alla loro storia e al loro mito. Attraverso l’eccezionale nucleo di armature, elmi e accessori della collezione Koelliker, oltre a una serie di opere provenienti dalle Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni – Raccolte Extraeuropee d Milano, viene ripercorsa la storia sociale, politica ed economica del Giappone e della classe sociale che lo governò per quasi settecento anni.

L’allestimento presso l’appartamento della Reggia di Palazzo Reale e i percorsi didattici assumeranno un ruolo essenziale in questa mostra. Numerosi eventi collaterali coinvolgono la città di Milano nell’esplorazione dell’immaginario samurai che in Occidente suscita da sempre un grande fascino e curiosità e che ancora sopravvive quale modello strutturale per aspetti importanti della società giapponese Samurai3contemporanea come alcune grandi aziende che dalla tradizione samuraica provengono. L’ultima sala della mostra, allestita in collaborazione con Yamato Video, è dedicata al mondo dell’animazione e dei manga giapponesi soffermandosi in particolare modo sulla straordinari epopea dei robot della Goldrake generation che altro non sono che una trasposizione futuribile delle armature e del mondo dei samurai.

La mostra è aperta dal 25 febbraio al 2 giugno 2009, presso il Palazzo Reale di Milano, in Piazza del Duomo 12.
Orario: tutti i giorni 9.30/19.30; lunedì 14.30/19.30; giovedì 9.30/22.30
Aperta con orario normale: 12 aprile, 13 aprile, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno 2009
Biglietto d’ingresso: intero € 8,00, ridotto € 6,00, scuole € 4,00

Per l’occasione è stato realizzato un bel catalogo con testi di Giuseppe Piva, Francesco Civita e Gianni Fodella, delle Edizioni Gabriele Mazzotta (€ 30,00 in libreria, € 20,00 in mostra).

Samurai6Per tutto il periodo della mostra sono previsti, presso la Sala Conferenze e la Sala delle 8 colonne di Palazzo Reale, incontri e serate dove si parlerà di musica e cinema giapponese, della cerimonia del tè, dell’arte dei bonsai e dell’origami, della casa dei samurai, della cucina zen, dei samurai e il mondo dell’animazione e molto ancora.

Per maggiori informazioni sulla mostra e sugli appuntamenti dedicati al Giappone potete visitare il sito www.mostrasamurai.it o chiamare il numero INFOLINE 02.54913.

Per gli amanti del modellismo e dell’animazione giapponese c’è invece www.yamatovideo.it.

di Amanda Ronzoni
Foto Ufficio Stampa MAZZOTTA

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