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Quando l’Amore va in guerra

evakent
[L’ILLETTERATA]

evakentMi sono imbattuta nel nuovo libro di Margaret Mazzantini quasi per caso, un giorno che stavo facendo un giro in libreria per farmi venire qualche idea. Venuto al mondo, edito dalla Mondadori, il titolo e mi ha subito suscitato curiosità. Mi sono chiesta chissà di cosa parlerà la donna più intimista e cruda del panorama letterario italiano?

Inutile ricordarvi i suoi passati lavori come Il catino di Zinco o il famosissimo Non ti muovere, due drammi in cui maternità, rapporto di coppia e intrecci familiari sono il leit motive della narrazione, inutile ricordare che il secondo, vincitore del Premio Strega, è divenuto anche la sceneggiatura di un fortunato film diretto ed interpretato dal marito della Mazzantini, il noto attore Sergio Castellitto, con la Premio Oscar 2009, Penelope Cruz.

Con una scrittura inconfondibile ed un talento spiccato, la Mazzantini propone una storia dei nostri tempi, catapultandoci nella guerra in Bosnia ed in tutti i risvolti drammatici che questa ha provocato. Venuto al mondo è un romanzo che parla di donne, ma non solo; di un amore appassionato, imperfetto, farneticante, intimo; di una maternità cercata, negata, risarcita che ci trascina con violenza in una Guerra che mentre distrugge tutto e tutti, procrea.
Gemma e Diego ne sono i protagonisti, giornalista lei, fotoreporter lui, due monadi che si toccano, si completano, si perdono in un Universo che passa dalla pace alla guerra, dalla vita alla morte, dal ventre sterile di Gemma al ventre dilaniato di Sarajevo.
Si tratta di un affresco noir, lucido e algido, ma partecipato, in ogni parola, in ogni evento; intimo ma sociale, ci racconta l’aridità occidentale, fatta di egoismo e benessere, ma anche l’aridità dell’assedio sarajevita del 1992. Le battaglie oltraggiose e drammatiche tra amici, fratelli, cittadini della stessa città, gli stupri etnici, i travagli interiori di un’epopea di personaggi scaraventati dalla Storia in un destino infame, drammatico, ingiusto, eppure luminoso come un miracolo. I non eroi di questa vicenda, assediati dalla Storia, dalla vita, diventano un mondo pieno ed emblematico in un’opera trascinante, cruda, di forte impegno etico, ma anche tremendamente dolce e spiazzante.

Inutile dire che non ho potuto fare a meno di leggerlo tutto d’un fiato. Che non mi sono data pace finché non sono arrivata all’ultima pagina. Già con Non ti muovere avevo toccato un mondo immaginario, fatto di cose semplici, di tutti i giorni, che riempiono la vita di straripante dolcezza e di dolorosa realtà, ora con Venuto al mondo, questo universo letterario tocca momenti poetici e drammatici alti e tenebrosi. La Mazzantini si consacra scrittrice attenta e spiazzante, dalla prosa inconfondibile, stupefacente nei suoi disegni narrativi ed estremamente attenta all’evoluzione psicologica dei suoi personaggi.
Vi consiglio la lettura di questo romanzo perché credo fermamente che ricordare sia doveroso, ma anche perché l’amore, quello intenso e vibrante esce fuori da questo romanzo di dolore, diventando una sorta di catarsi che si trasforma in un Avvento inaspettato che erompe dalla Storia trascendendola.
Buona lettura!

eva.kent74@gmail.com

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