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Muse ispiratrici, artiste, ma soprattutto Donne

Il soggetto femminile rimane il più intrigante enigma che la storia generale e il sensibile mondo dell’arte abbiano affrontato. La donna da secoli è oggetto e soggetto dell’arte nelle sue molteplici sfaccettature: donna come madre, donna come santa, donna come diavolo, donna come amante. Se andiamo a ritroso nel tempo vediamo come la femminilità sia un tratto marcato dell’umanità più volte affrontato, con violenza o con poesia, con erotismo o malinconia, con amore e con diffidenza.

Quando, nel Novecento, i ruoli maschio/femmina iniziano ad essere messi in discussione, grazie anche alle sconcertanti teorie freudiane, alla nascita del femminismo e del movimento emancipazionista, al lento declino del “machismo”, le cose non solo cominciano a cambiare per quanto riguarda l’affermazione e la presenza sulla scena delle donne/artiste (che nonostante tutto anche nel secolo precedente avevano fatto sentire la loro presenza nel mondo culturale internazionale, ricordiamo una fra tutte Madame De Stael), ma anche per quanto riguarda la loro espressione e l’importanza che rivestono come alter ego principale dell’uomo.
Non è vero che uomini e donne sono essenzialmente diversi: la diversità culturale che ne ha separato le capacità o le modalità espressive non intaccano assolutamente il fondamento dell’anima che certifica una commistione ed una contaminazione reciproca che non si può più mettere in discussione. La storia e gli studi scientifici ci hanno dimostrato che il lato femminile (Ying) non è prerogativa assoluta della donna, bensì componente più o meno latente anche degli uomini. Questo dimostra che anche un’opera d’arte può essere un’estensione ideale che riflette psicologicamente questa dualità, che porta alla luce paradigmi a volte inespressi e che avvicina all’essenza più vera dell’artista.
Lo scorso sabato notte Music@ 2009, nella seconda puntata del magazine di RAIUNO è stato dato il giusto tributo a 5 ugole rosa di tutto rispetto: Laura Pausini, Giorgia, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni e Irene Grandi.
Il Circolo degli Artisti di Roma ha dedicato la giornata ad una rassegna tutta al femminile che ha coinvolto teatro, arte e musica emergente.
Tante iniziative hanno coinvolto le artiste rosa in questa giornata internazionale e di alcune di loro parliamo proprio nel numero di questa settimana per celebrare una festa controversa, che spesso è sfociata in qualcosa che non aveva nulla a che vedere con l’orgoglio femminile, ma solo con una commercializzazione spinta e priva di un reale significato intrinseco.
Il nostro intento, ancora una volta, è quello di sottolineare la capacità dell’arte di avvicinare le coscienze: non esistono differenze di genere che tengano, niente politica, solo la certezza che il “mistero donna”, così come lo ha più volte chiamato Freud, è solo una scusa per non smettere mai di indagare e cercare nelle anime la loro espressione più alta: l’ispirazione artistica.

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