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I Nostri Americani: letture in musica

[MUSICA]

Una cover band di opere letterarie: così potremmo definire il gruppo artistico formato dai lettori Girolamo Grammatico, Nino Nattis, Rossano Astremo e dai musicisti Andrea Capanna (tastiere) e Davide Mastrullo (chitarra). Special guest ai pennelli Cristiano Peluso.
Insomma, un complesso sui generis che concepisce il reading letterario proprio come un concerto di musica. Il risultato è una bilanciata sincronia tra parole e note, che si lasciano spazio a vicenda senza mai prendere l’una il posto delle altre, come forse spesso accade nelle performance di lettura musicata.

 

Le melodie si fanno tappeto morbido che accoglie la voce e questa, a sua volta, si fa finestra silenziosa tra un paragrafo e l’altro, così che la musica possa uscire fuori e riempire l’ambiente. Intanto un quadro esce dalle mani di Cristiano, il pittore, che dosa colori che si sveleranno forma al ritmo delle parole e delle note.
Queste le sensazioni generali del 22 gennaio scorso al Simposio, Roma.

Gli autori scelti per il reading sono tre grandi nordamericani.
Il primo “cantante” è Rossano: ha scelto brani de L’uomo che cade, di Don De Lillo. La Storia si fonde con la storia, quella personale di un uomo e del suo matrimonio stanco che si innesta con la caduta delle Twin Tower l’11 settembre.
Le vite di Keith e Lianne sono intersecate all’uomo che cade, un performer che si lancia in caduta statica da vari punti della città, assumendo le posizioni di un uomo che si era buttato dalle Torri prima del crollo: “a testa in giú, con le braccia tese lungo i fianchi, un ginocchio sollevato”. Keith scampa dal crollo delle torri, ma è davvero un sopravvissuto? La voce di Rossano rispecchia l’atmosfera surreale, creando un vortice continuo che rapisce.

Girolamo canta Nel blu profondo firmato da William T. Vollman che qui tratteggia l’umanità dolorosa nascosta, o meglio ignorata, negli angoli oscuri delle metropoli moderne. Il diverso, il brutto, l’osceno: in questo l’autore trova una poesia che è tratto distintivo delle sue opere. L’interpretazione di Girolamo è da cantautore: densa e intima.

Ultima fermata a Brooklyn, figlio della penna di Hubert Selby Jr, è l’ultimo testo interpretato da Nino. Lo sguardo cinico e indifferente con cui l’autore riporta vicende di umana miseria e vuoto spirituale, rende questo testo un libro “maledetto” della beat generation, che può vantare il pregio della censura da parte della dogana australiana
Macchine, sesso, violenza: il lato oscuro della golden America…
La lettura di Nino è del tutto aderente a questo stile: irriverente, volutamente volgare, intenso.
Insomma un’esperienza davvero interessante: vi consiglio vivamente di provarla, alla prima occasione utile.

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