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Facce d’autore: i volti della musica anni ’60

[ARTI VISIVE]

Musica d’autore, lieve e impegnata che fosse, negli anni ’60 era sempre una ricerca. I protagonisti di quell’epoca hanno bisogno ancora di raccontare la loro diversità. Usano, per farlo, un nuovo linguaggio o vengono usati come temi per nuovi racconti.
Il progetto Facce d’autore è un racconto multiplo e sfaccettato che coinvolge diverse arti e diversi personaggi, l’idea è quella di spiegare un’epoca musicale, anche con toni melanconici, perché forse è necessario pensare a certe musicalità e certi personaggi con un lieve sospiro.

Presso Era Dea Studio verranno trasmessi una serie di corti, quindici minuti ognuno, dedicati ai cantautori come Mia Martini, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Roberto Murolo e altri. Chi ha avuto il privilegio di conoscerli racconta aneddoti e anche pettegolezzi di una vita dedicata alla musica. Ognuno con le proprie idiosincrasie e con le proprie smanie. A Rosa di Brigida, autrice dei corti assieme a Francesco D’Ascenzio, abbiamo chiesto qualcuna delle preziose perle riguardo Lauzi, cantautore scomparso solo nel 2006. “Lauzi era un cinico. Una persona terrificante, un poeta meraviglioso e in questo esprimeva maggiormente il suo cinismo. Ma quello che dico non è negativo. Sul letto di morte lo andarono a trovare, Lauzi stava molto male, ma aveva appena concluso una registrazione e la voleva far sentire per lavorarci ancora, per avere pareri. Era così cinico rispetto alla morte che lavorava ancora, il suo spirito era forte e in questo suo disprezzo era quasi positivo. Lui diceva: Non me ne frega, sono vivo e vado avanti!
Mentre parla di quel “piccolo uomo” dai capelli argento, la sua è un’immagine presente non solo metaforicamente. Il volto segnato del cantautore genovese, che in realtà è nato ad Asmara in Eritrea, è, alle spalle della pittrice e video maker, ripetuto più e più volte, con i colori forti del blu, giallo e del fucsia, con le rughe marcate, con la bocca contorta.

Nei dipinti realizzati sempre da Rosa di Brigida, ci sono delle figure importanti, come le voci che urlavano contro una società che amava la melodia. Tenco è forse l’artista che la di Brigida rispetta di più figurativamente. Nella trasposizione è quasi realista, perché il volto scavato del cantautore, morto in circostanze che ancora oggi suscitano curiosità e dubbi, aveva una bellezza pasoliniana, reale, cruda e poetica come può essere la realtà quando è descritta con occhi sinceri.
Brigida, che ha una doppia formazione accademica, costruita per il palcoscenico e i cavalletti, si muove in più frangenti da quando ha iniziato il suo percorso artistico e usa i suoi differenti modo di comunicare per raccontare le storie che la colpiscono.
Per fare un ritratto devo conoscere l’artista. Ho bisogno di sapere del suo privato, devo catturare”. Mentre ci spiega questo sorride e gesticola con le mani quasi a voler riportare l’attenzione a sé, i suoi quadri hanno una grande forza emozionale. L’unica donna citata è Mia Martini, piuttosto che la “piccola donna” come cantava nella canzone del 1972 scritta da Bruno Lauzi, è raccontata come un’invasata. La voce non era la sua sola potenza espressiva, la sua forza era interna e profonda. Sembra che la voce graffiante e potente della cantante calabrese fuoriesca dai colori della pittrice.
Difficile trovare un’altra donna così espressiva nell’interpretazione e difficile rendere visivamente questa potenza, la di Brigida trova la chiave dei colori intensi e del gesto visivo.

A partire da marzo, fino a dicembre 2009, con collaborazioni come quella del giornalista e musicista Fabrizio Zampa, Roberto Pregadio, l’amato collaboratore di Corrado, che adesso sappiamo essersi dedicato alla sua passione: il jazz, i cantanti Edoardo Vianello e Nico Fidenco, l’associazione ERA DEA, acronimo per Europa Roma Arte – Donne Etnie Ambiente ospita i quadri e gli appuntamenti mensili per presentare questa storia musicale.

Per informazioni:
Era Dea Studio, vicolo delle Palle 4 (Centro Storico).Inizio degli eventi ore 21.00- la domenica ore 18.00
www.eradea.it

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