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Arte in fieri al MADS

[ARTI VISIVE]

Un concentrato di arte, shakerata nella sua presentazione perchè fatta di fotografia, pittura, poesia,musica e teatro, senza aggiunta di effetti artificiali nella sua esposizione, ma con un risultato da fuochi artificiali nella sua conclusione.
Viva nell’animo perché mossa dagli intenti dei loro generatori, gli artisti, che hanno trasformato le loro energie in opere d’arte, sbrinando anche il più glaciale degli icerberg per il calore e le sensazioni che sono riusciti a trasmettere.

E’ stato questo il “profumo”, misto a quello del vino, che si è respirato al MADS, via dei Sabelli, 2, lo scorso 25 novembre, partecipando alla serata organizzata da UranusMoon, denominata Traslochi ad Arte.

Ad aprire la serata “il pennello danzante sulla tela” di Eleonora Gianfermi che tra una piroetta e l’altra ha dato vita ad una estemporanea. La giovane artista trae ispirazione “vivendo un’emozione” e ritrovandosi un attimo dopo a dar forma e colore a queste sensazioni. Ma la sua particolarità è che ogni fase, momento della sua vita, è caratterizzato da un colore dominante, a cui la stessa, attribuisce un significato.
Non sono tanto le forme quindi, quanto i colori a determinare la “sua comunicazione”, come avviene appunto in “Blu” che ha origine dal voler utilizzare le varie gradazioni di questo colore o in “Cuore” realizzato con acquarello, che dona un effetto sbiadito, tipico di questa tecnica.
Una scelta pittorica non casuale, ma volontaria, meno marcata e incisiva di altre per rappresentare il “pallore” di quel momento.
Questi dipinti manifestano e trasmettono libertà, proiettano in un mondo fatto di fantasia e astrazione: un “surrealismo metaforico del pennello”, dato dalla non linearità delle sue linee, dal non segiure un “iter protocollare” schematico ma, proteiforme e poliedrico, assumendo “suoni differenti” a seconda degli “occhi ascoltatori”.
Anche “La Tartaruga” e “Le7 stelle” meritano di essere menzionati.

Un altro meritevole artista è Fabio Imperiale. Giovane sì, ma con un talento da professionista: le sue rappresentazioni sono espressive come il boato di un tuono che riecheggia nell’aria e il fascino di un fulmine a ciel sereno.
La donna è la figura dominante delle sue opere. Il suo tratto è disarmante sia per la cura dei dettagli, sia per la cura che manifesta nel ritrarre le donne: come se fossero bisognose di protezione per il semplice fatto di essere donne, anche in un dipinto.
Il sex appeal di queste opere è dato anche dalla tecnica utilizzata, perché rende il risultato finale magnetico: partendo da una foto che può trovare ovunque -l’importante è che lo ispiri- l’artista realizza un bozzetto a matita, che poi riporta in grande su tela, preparata con fondo di gesso a rilievo, non omogeneo, su cui disegna con matite a carboncino, passando di seguito il fissativo e il lucido finale. Solo alla fine interviene con l’olio che gli da modo di “tirare fuori l’anima”.
“Viva la vita sui confini”, “Lapecheronza” e “Ancora senza titolo” sono tre dei suoi dipinti e credo che vedendoli potreste trarre grandi sensazioni e una provare una forte attrazione.

Non da meno l’originalità e le capacità di Maurizio Terlizzi e Viola Cinti che hanno invece dato vita al progetto Foto in Versi, coniugando le loro espressioni artistiche.
Lei, autrice di alcune poesie tratte dalla silloge “Cassandra Contro”, lui, autore di particolari fotografie, montate in un video.
Scatti che scorrevano lenti, scandendo i versi, hanno dato concretezza alla nostra immaginazione: capaci di trasmettere una forza trascendentale, una sinergia tra realtà e irrazionalità, tra passione e sentimento. Alcune velate di mistero grazie agli effetti. Sensazioni che in alcuni casi si confondono e si sovrappongono, in altri si differenziano.

Un secondo fotografo, Gabriele Tosto, ha orientato la sua visione e il suo obiettivo al popolo africano. Queste foto carismatiche e intrinsecamente significative sembrano esser fatte con gli occhi del cuore, e lo si evidenzia dalla luminosità delle foto e dei soggetti.
“Partenza dal mercato” e “Bambina sospesa alla fontana dell’acqua” colpiscono visivamente per il contrasto cromatico e per il forte impatto visivo e non solo.
“Fine della messa di Natale”, invece, è come un caldo abbraccio soft, per la scelta e l’omogeneità del colore arancio che pervade l’intera foto. Semplicemente affascinanti!

A concludere la serata è stato lo spazio dedicato al teatro con Agostino Terranova, Daria Mariotti, Sonia Scorti e Simone Alessandria. Un concentrato di ironia, che non può essere sintetizzato, ma che va degustato lentamente, con tutti i sensi.

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