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”Sh’ma Yisrael” (Ascolta Israele)

[LETTERATURA]

La letteratura è temuta perché oltrepassa ogni confine…” (Nathan Englander)

Una delle grandi stanze del Campidoglio, suggestiva ed accogliente, è stata lo scorso 18 settembre 2008 cornice e “set d’azione” della presentazione del 1°Festival Internazionale di Letteratura Ebraica.

E’ stata proprio la città capitolina, che vanta la più antica comunità ebraica d’Occidente, ad ospitare questa manifestazione inaugurata il 20 settembre 2008 e proseguita fino al 24 settembre 2008 presso la Casa dell’Architettura, piazza Manfredo Fanti 47.
Un ‘atmosfera calda, gioiosa e non troppo formale, ma non per questo leggera nei contenuti, avente come sottofondo gli scatti e i flash dei fotografi, rivolti principalmente alle presenze del Sindaco Alemanno, affiancato da P. Marrazzo e dal Presidente della Provincia Zingaretti.

Ognuno dei presenti, insieme al coordinatore della rassegna Francesco Marcolini, al Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Pacifici, e ai curatori Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann -scrittore e vincitore di numerosi premi e dirigente di una collana israeliana- ha avuto nel compimento e realizzazione di questo Festival un ruolo decisivo e determinante, scommettendo su se stessi e sulle proprie possibilità nella buona riuscita di questa partita.
Tutti componenti della stessa squadra avente dunque un obiettivo comune: dare spazio e voce alla cultura ebraica facendo in modo che emerga nelle sue multiple sfaccettature.
Aspetti che spesso restano fuori dalla nostra visione, dal nostro orizzonte, come “la felicità e la gioia che caratterizza la gente di questo popolo” come dice appunto Marrazzo o, “l’influenza che questa cultura ha avuto sulla nostra” come sostiene l’Assessore alla Cultura di Roma, Creppi.

Vogelmann ha definito il Festival “un evento che apre le finestre sul mondo ebraico e che permetterà di far luce sulla cultura di questo paese”.
Un’occasione che ci consentirà di distaccarci da quel filo conduttore che ci porta a concepire e pensare
al mondo ebraico solo per i conflitti e per la shoah.
Concetto ripreso a sua volta da Pacifici che sottolinea la necessità di “non pensare agli ebrei solo come vittime” di un passato non troppo generoso, ma “bisogna guardare anche al futuro” e alla voglia che “questa comunità ha di confermare la sua presenza”, integrandosi.

Zingaretti e Marrazzo sembra abbiano sposato sin da subito questo progetto. Zingaretti afferma che “questo Festival rappresenta una perla rara della nostra città, perché contribuisce a svelare la conoscenza di questa cultura” che in realtà non conosciamo e sarà un evento che porterà all’incontro le diverse culture.

Una manifestazione artistica di condivisione, non solo letteraria, che ha lasciato spazio anche a sassofonisti, clarinettisti ecc. in un mix tra jazz e musica etnica. E ancora ai registi, -come Shira Geffen e Etgar Keret – alle proiezioni cinematografiche e a diversi ospiti che hanno animato la scena. Con, ogni sera, un tema dominante a caratterizzare la serata.
Nathan Englander, Haim Baharier, Erri De Luca, Lizzie Doron solo solo alcuni dei nomi che hanno partecipato alle serate del Festival e che ci hanno lasciato sorprendentemente meravigliati e con gli occhi luccicanti di gioia per la soddisfazione e l’orgoglio di questo progetto.

“ Sh’ma Yisrael ” (Ascolta Israele): una cultura da riscoprireFestival Internazionale di Letteratura Ebraica, AltreNews Magazine, letteratura, martelive, martemagazine

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