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Moda&Riciclo: una vera rivelazione

[MODA]

L’arte è varia e variegata nella sua espressione e nella sua forma, l’attenzione di chi la ama è quella di saperla e volerla scoprire in ogni suo aspetto. Quest’anno il MArteLive ha individuato la creatività nella passione femminile per eccellenza: la moda. La scoperta del bello per il MArteLive parte dal basso e dai luoghi di confine, dunque la moda non poteva essere semplice tendenza del momento doveva avere un quid in più: il riciclo. 

Il riciclo non rappresenta solo l’impegno sociale che si inserisce in un ambito prettamente consumistico, sarebbe retorica ritornare sull’esigenza fondamentale di coniugare il consumo e la creatività con l’idea di un basso impatto ambientale che parta dai materiali di produzione fino al recupero di ciò che ha già avuto una vita più o meno lunga. In questa sezione l’idea del riciclo è stata presentata più che come un impegno programmatico, come un gioco. Come tutti i giochi si è fatto seriamente. È stata una sfida, ma non tra gli artisti, non solo quanto meno, una sfida per la creatività costretta dai materiali di riuso. Il risultato: sempre differente. Ecco la creatività, ecco il prodotto artistico. Materiali da imballaggio, vecchi scampoli di stoffa, camere d’aria e cinture di sicurezza, ma anche fodere di cuscini, tutto a concorso a creare delle nuove realizzazioni. Più era brutto o poco interessante il materiale di partenza, più la prova ha mostrato, con espressioni differenti, soluzioni di sicuro effetto.

Un puzzle di dettagli e sfumature diverse in una sezione quasi tutta al femminile. Le quattro “fatine” di F*UTILE hanno saputo stuzzicare i desideri femminili, e lo hanno fatto in toto, ogni capriccio di stile poteva essere soddisfatto sotto quel tendone e altri ne sono nati, perché la fantasia stimola altra fantasia o riaccende un ricordo. Le sei finaliste hanno espresso le loro sensibilità diverse: le bambole di 21 Grams e il riciclo estremo dell’Occhio del Riciclone, i bustini sexy di Petra Gruden, le cravatte di Mitzi, la pomposità carica di particolari di Wanda D’Onofrio, decretata la vincitrice della kermesse, e la semplicità di Not your dolls. Tutto e il contrario di tutto perché in fondo la moda e le donne sanno trovare una coerenza anche nella dicotomia. Esseri contraddittori e lunatici sono contaminazioni essenziali per la crescita personale e collettiva. La moda, questa moda ha ricordato che mantenere fede all’essenza stessa della femminilità è l’unico criterio per poter continuare a proporre un cambiamento costruttivo e di valore. Un messaggio importante che può partire solo dall’arte, l’ironia della proposta poi è solo un vezzo in più.

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