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“Prego, s’accomodi! Isetta”: mostra sulle Bubbles Car

[DESIGN] 

Lunga solo 2,28 metri e larga 1,38, davvero tonda e si apre così: un’unica porta frontale che tira dietro di sé il volante!
Parliamo di Isetta, un progetto Italiano che segnò l’apice del fenomeno delle Bubblecars.
L’invenzione dell’Isetta si deve alla fantasia di Ermenegildo Preti, l’ingegnere che ideò la piccola auto e alla lungimiranza dell’industriale italiano Renzo Rivolta.

Fu lui ad accorgersi che una delle maggiori esigenze e priorità della popolazione italiana del dopoguerra era quella di potersi spostare tramite un mezzo di locomozione che fosse economico, molto più di un’automobile a buon mercato come lo era la Topolino di quegli anni.

Decise quindi di convertire la produzione degli elettrodomestici a quella delle motociclette. Fu così che nacquero modelli di un certo successo.
Ma dopo tali piccoli successi, Renzo Rivolta decise che era arrivato il momento di passare alla produzione automobilistica. La ragione sociale della ditta fu perciò mutata in Iso Autoveicoli SpA.

La comodità della macchina e l’economicità dello scooter si fondono in microvetture come Isetta.
Con questa mini auto si affermò non solo un rivoluzionario concetto di automobile, ma anche il nuovo design italiano degli anni Cinquanta che ne fece la microcar più famosa al mondo, amata da registi e attori come testimoniano i film “Lisbon story” di Wim Wenders, “Brazil” di Terry Gilliam e “Cenerentola a Parigi” con Audrey Hepburn.

L’Isetta italiana fece poi la fortuna della Bmwquando l’azienda produttrice italiana, Iso, cedette il progetto alla casa bavarese.
La moda delle mini auto Made in Italy è stata al centro della mostra organizzata da Cesar Onlus in collaborazione con Regione Lazio ed Eur Spa: è Bubblecars, ospitata negli spazi espositivi dell’ExGil di Luigi Moretti a Roma fino allo scorso 6 aprile.

Il percorso espositivo ha presentato circa 40 “macchinette”: vetture che sembrano giocattoli, dalle forme accattivanti frutto di impegnativi esercizi di design che danno luogo a linee mai viste, il tutto per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Grandi occhioni luminosi, bocca larga e naso giallo. Blu, il colore dominante. È il Mivalino, anch’esso un progetto italiano. L’apertura di questa microvettura è dall’alto, come sollevare un coperchio…si alza il tetto e si entra stando seduti in fila indiana!
Le mini auto non sono molto capienti, ma alcune sono anche omologate per quattro posti, stringendosi ovviamente!
Ci sono anche Bubbles con il davanti uguale al dietro, difficile stabilire quale direzione prenderà questa vettura. L’unica differenza fra le due parti è che il volante si trova – per fortuna – solo da un lato.
Il panorama invece è garantito per i passeggeri!

Insomma c’è da divertirsi con l’equivalente delle odierne mini car, verrebbe voglia di rubarne una e farsi un giro…peccato che proprio non si può!

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