Lunga vita agli oggetti! Eco-riuso e creatività al GARD
Dare nuova vita a materiali di scarto o semplicemente un’imprevista identità ad oggetti che l’uso quotidiano ci rende invisibili: questo lo scopo di fondo della galleria romana GARD, che propone all’interno della rassegna Uno Sguardo dal Ponte quattro diversi cicli espositivi di arte e design.
Divisi in due sezioni , Arte “La Materia Ri-Nata “ e Design “Eco-Riuso “, 33 artisti per volta espongono quadri, gioielli, oggetti d’arredamento o accessori creati dal nulla con i materiali più inusuali, dando vita ad un percorso ricco di sorprese che invita il pubblico ad un gioco di arguzia per indovinare con quali oggetti o materiali è fatto ciò che sta ammirando.
Così, nella sezione Design, un tip-top e una valvola suggeriscono che le borse che tocchiamo sono fatte con vecchie camere d’aria di macchine agricole, “impreziosite” da chiusure eccentriche come tappi per lavandini (quelli di una volta, con la catenella metallica e il tappo nero); oppure una brillante tela di plastica arancione usata per i lavori stradali e cinture di sicurezza si scoprono essere resistentissime borse impermeabili. Quelli che da lontano appaiono mobili di legno, in realtà sono vaso, puf e tavolinetto interamente realizzati con cartoni e fogli di carta, assemblati in modo tale da poterli sfogliare ancora come il volume che li conteneva.
La categoria dei “gioielli” è di quelle più invitante. Vecchi pastelli colorati diventano simpaticissimi orecchini, ciondoli o anelli; spille di cartapesta luccicano come argento e oro, e persino i tasti del più prosaico telecomando – o del telefonino- diventano la collezione “Mania”, che adorna chi le indossa con il + e il – del volume o con bianche freccette in campo grigio. Infine, stentereste a riconoscere guarnizioni da tubi trasformate in vistose collane.
Nella sala dedicata a “La Materia Ri-Nata” sono presenti opere in cui spesso il caso, o il destino, ha fatto incontrare l’artista e il suo materiale. Così è per l’opera di Claudio Di Lascio Omaggio a Pasolini: al centro della tela colorata campeggia una copia del capolavoro “Ragazzi di vita” trovato dall’autore accanto ad un cassonetto dei rifiuti- sacrilegio!-.
Ancora del materiale di scarto, vecchie cassette di legno montate in una grande ruota, ha contribuito all’opera di Claudio Vetrano, che su questo supporto realizza tele circolari stile action painting con particolare attenzione agli effetti di luce. Colpiscono anche le sculture con tronchi deteriorati puliti e impreziositi con oro, di Lughia. L’artista in questo caso è la natura stessa, che l’uomo ha semplicemente aiutato a mostrarsi.
Del tutto fuori dagli schemi si dimostra Fulvio Angelino, la cui ironia partenopea ha certamente contribuito alla realizzazione di una serie di bastoni da passeggio. I nomi di ognuno raccontano il materiale che li costituisce: “Riso e scampi”, “Pane e mortadella”, “Traffico” per dirne alcuni. Su un supporto di legno sono stati assemblati, nei primi due casi, avanzi di cucina, nell’altro tante piccole macchine giocattolo dismesse, oggetti “dimenticati”, “consumati” ed “abbandonati” dall’uomo e dal consumo epocale. Il procedimento è una sorta di “mummificazione”, una conservazione possibile attraverso l’uso della resina. “Vizio” è abbastanza inquietante: il bastone è interamente fatto di cicche di sigaretta da lui fumate!
Prossime date:
2° edizione – Inaugurazione Venerdì 4 aprile ore 18.30 – chiusura 16 aprile
3° edizione – Inaugurazione Venerdì 18 aprile ore 18.30 – chiusura 30 aprile
4° edizione – Inaugurazione Venerdì 2 maggio ore 18.30 – chiusura 14 maggio
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