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Quando il blog si fa serio

[ARTI VISIVE]

Se Sir. Walther Benjamin fosse vissuto più a lungo probabilmente avrebbe inserito il blog tra le varie forme di rappresentazione d’arte contenute nel suo celebre L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, innalzandone il valore sociale.
Difatti, i luoghi di rappresentazione dell’arte rispecchiano il tempo dell’umanità in un percorso segnato da artisti in cerca di autore e spazio per compiacere ad un pubblico in espansione, poiché l’arte, da puro intrattenimento, ha allargato i suoi orizzonti interessandosi sempre di più al suo rapporto con la società, la quale le ha costruito diversi spazi su cui esibirsi. Ed uno di questi è proprio il blog. 


Dalla data della sua creazione, esattamente il 18 Luglio 1997 grazie all’ingegno di Dave Winer, il blog consente a chiunque e particolarmente ad artisti emergenti, che rischiano di restare aspiranti emergenti, di creare una propria vetrina artistica, nonché aprire dibattiti su altri argomenti sociali o che interessano diverse comunità.

Esistono varie tipologie di blog che mettono in scena l’arte, come quelli legati al mondo della letteratura e della poesia, dei veri e propri luoghi di incontro e dibattito che affiancano i caffè letterari di altri tempi; altre in cui è possibile conoscere passaggi e spazi messi a nudo da un obiettivo fotografico; oppure blog dedicati ad esperimenti sonori lontani da etichette musicali dedite al mero consumismo, di cui giornali e televisione sono i portavoce.

Oltre alla sua capacità di travalicare i confini geografici e temporali legando ad obiettivi ed interessi persone sparse nel mondo, altro elemento fondamentale del blog è la libertà di opinione, ma, seppur in maniera diversa, come ogni mezzo di rappresentazione d’arte e di espressione civile, il blog non è esente dalla censura, bersaglio contro cui si scagliano i movimenti per i diritti della libertà online appoggiati in primis da Amnesty International, la quale sottolinea che il compito della censura è attaccare quei blog che offendono i diritti civili ed umani.

Tuttavia, il blog è ormai divenuto il posto in cui trovano rifugio anche artisti non emergenti come quelli satirici, ritenuti sconvenienti e rigettati dalle tv, ma che continuano a portare avanti le loro idee ed il loro gusto per la satira incalzati da migliaia di lettori. Artisti che continuano a sperimentare la loro funzione sociale anche con la par condicio che tenta di coprire quelle verità che invece si leggono sui loro blog. Tuttavia la funzione sociale del blog consente anche alla politica, per sua natura avversa alla satira, di crearsi un proprio spazio facendo un altro dispetto all’arte, poiché oltre a coprire i graffiti dei writers, ennesima espressione artistica, con facce di bronzo poco artistiche, cerca di trovare adepti affidandosi alla tecnologia.

Fortunatamente il blog consente ancora di capire che non è con la censura che si deviano i saperi perché la verità trova sempre, o quasi, la giusta strada.

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