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Le 500 Palline dei miei sogni

[LE PROUDERIE]

 

Cinquecentomila palline colorate fatte rotolare dalla scalinata di Trinità dei Monti a Roma costituiscono il più bel gesto dadaista dai tempi in cui Enzo Paolo Turchi si è ritirato dall’Isola dei Famosi per le ben note vicissitudine mediche. Graziano Cecchini merita tutto il mio plauso. Certo, potremmo stare qui a discutere del fatto che le grosse biglie cadute al centro non siano effettivamente scivolate lungo i gradini. Che la scelta del tipo di pallina era forse discutibile. In questo senso, personalmente, avrei preferito quelle da ping pong, che unitamente a quelle genitali rappresentano lo stereotipo per eccellenza di sfera dalle piccole dimensioni. O delle successive dichiarazioni in cui sosteneva che quello era, in buona sostanza, un gesto di protesta nei confronti della società, politica compresa, che va a rotoli, non rendendosi conto che quella è pura arte situazionista, che come tale non necessita di alcuna spiegazione. Ho apprezzato anche il fatto che sia stato arrestato. Ma questo solamente perché così l’intera vicenda si è arricchita di una conclusione romanzesca, in cui il buono viene incatenato dai cattivi. In questo senso, avrei sperato che riuscisse a darsi alla fuga dalle patrie galere, anziché liberarsi con il banale pagamento di una volgare ammenda amministrativa. Un po’ come Casanova sui Piombi di Venezia. Spero davvero che Cecchini, in questo momento, sia disteso in una grande vasca idromassaggio assieme ad un paio di russe bionde tutte curve che limano certosinamente i duroni dei piedi del mio eroe preferito. Così, per continuare a sognare.
Porfirio Rubirosa

www.porfiriorubirosa.it
porfirio@porfiriorubirosa.it

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